Sull’improvvisa e non meglio precisata “riapertura” della discarica privata di Scala Coeli, siamo preoccupatissimi ed esigiamo un incontro urgente con l’assessore regionale all’ambiente Pugliano e con il dirigente regionale Gualtieri. Non possiamo certamente tollerare che si consumino, attraverso un provvedimento regionale col quale si vorrebbero superare anomalie ed abusi invocando l’emergenza in atto, danni irreparabili al nostro territorio. È quanto ribadisce il Primo Cittadino Angelo Donnici, parlando anche a nome degli altri colleghi del basso ionio che nella serata di ieri (lunedì 28) si sono nuovamente riuniti, questa volta ospiti del Municipio di Cariati, per confrontarsi sull’emergenza rifiuti, alla luce della notizia di stampa sull’apertura (e non “ri-apertura”, come erroneamente detto e scritto) della discarica realizzata nel territorio di Scala Coeli. – Nella mattinata odierna (martedì 29), intanto, per improvvisi e improrogabili impedimenti del Sindaco di Scala Coeli Mario Salvato, non si è tenuto l’annunciato incontro dei sindaci interessati presso l’Ufficio del Commissario regionale per l’emergenza ambientale. Era stato lo stesso Salvato, nella riunione di ieri sera, ad aver riferito di essere stato raggiunto telefonicamente dal Commissario Speranza il quale precisava di non aver emesso alcuna ordinanza, ma di essere intenzionato a farlo atteso sulla scorta di un nuovo provvedimento adottato dalla Regione Calabria lo scorso 25 gennaio. In quest’ultimo provvedimento del Dipartimento Politiche dell’ambiente a firma del dirigente di servizio e del dirigente di settore AIA, “senza alcun confronto con le amministrazioni comunali interessate tutte le grandi anomalie si superano – hanno condiviso i sindaci ieri sera a Cariati – i veri e propri abusi contestati nell’iter procedurale per la realizzazione di questa discarica privata”. Da qui l’annuncio del ricorso dei sindaci presso il giudice amministrativo competente.
“Secondo i sindaci – si legge nel documento – il comportamento della regione Calabria, ed in particolare dell’Assessorato all’Ambiente, denota in questa materia totale insensibilità nei confronti dell’intero territorio del basso ionio cosentino e dell’alto ionio crotonese. (..). I sindaci – si prosegue – ritengono che l’intera vicenda sia sintomatica della volontà dell’amministrazione regionale di privilegiare, dietro il paravento dell’emergenza, gli interessi dei privati che operano nel settore a discapito di un sistema di gestione pubblica di rifiuti urbani il quale viene sempre più marginalizzato. L’impressione è che, coi provvedimenti dell’ultimo momento, i quali come al solito vengono adottati sulla testa delle comunità di territori ritenuti politicamente deboli o “non assoggettati”, si mira a racimolare qualche consenso elettorale in vista delle prossime elezioni politiche.I primi cittadini si impegnano dunque a manifestare tutto il loro dissenso e disappunto nei confronti di scelte politiche assolutamente non condivise che danneggiano in modo irreparabile il territorio ionico, cosentino e crotonese. “Tali misure – conclude il documento unitario siglato ieri sera a Cariati – non servono a risolvere in modo serio e significativo la questione relativa all’emergenza rifiuti, considerato che la discarica privata di Scala Coeli, di cui tanto improvvisamente si parla, non si inserisce in nessuna coerente programmazione regionale, ma viene unicamente lasciata alla disponibilità dell’azienda privata”.