La riunione promossa dal Prefetto di Crotone che ha portato in città i vertici del Segretariato Generale e Regionale del Ministero Beni Culturali, convocati, insieme agli altri soggetti istituzionali aventi titolo, per coordinarsi in vista della stipula del Protocollo di legalità per “Antica Kroton”, è un momento fondamentale delle iniziative messe in campo dal dicastero dell’on. Bonisoli per blindare il progetto. Si rende infatti indispensabile, dovendo tutelare l’interesse pubblico, garantire che, forte di una dotazione finanziaria di ben 61,7 milioni ma nato male e a rischio di finire peggio se la gestione fosse lasciata in troppe mani, la sua esecuzione sia improntata alla piena legalità.
Il 12 aprile u.s., io stessa anticipai la nomina, da parte del Segretariato Generale MiBAC, di un coordinatore per “Antica Kroton”, con profilo di massima garanzia. Ora la Prefettura e il Ministero mettono definitivamente in sicurezza il progetto ricorrendo alla banca dati SILeg D-B, creata per il Grande Progetto Pompei. Il Sistema della Legalità, appunto, si applica monitorando gli appalti pubblici in modo da assicurare il controllo dei flussi finanziari. Come? Innanzi tutto, consentendo ad un gruppo di lavoro dedicato, che coinvolge le forze dell’ordine e la Prefettura, di acquisire dalla Banca Dati Nazionale le informazioni antimafia di tutti gli operatori economici inseriti nella filiera di ciascun cantiere del progetto. In nome della trasparenza, dunque, le imprese non iscritte nella cosiddetta white list, oggi non richiesta persino per trattare rifiuti ed eseguire bonifiche(!), saranno escluse automaticamente da “Antica Kroton”.
Una vasta gamma di ‘precauzioni’ di collaudata efficacia dovrebbe smorzare gli appetiti di eventuali male intenzionati, abbattendo il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata. Resta il pericolo non meno grave della corruzione, che affligge anche la pubblica amministrazione a tutti i livelli e a motivo del quale andranno monitorate attentamente le consulenze a molti zeri che già fioccano da mesi intorno ad “Antica Kroton”.
Plaudo alla manifesta volontà dello Stato, sul territorio e in sede centrale, di non lasciare spazio a qualsivoglia illegalità che possa fare di “Antica Kroton” un’occasione perduta più di quanto già non sia a causa di scelte progettuali a dir poco discutibili.