Lo scorso 17 maggio è stata una giornata molto importante per l’Associazione Ferrovie in Calabria: grazie alla grande disponibilità dell’Assessorato alle Infrastrutture della Regione Calabria ed all’Autorità Portuale di Gioia Tauro, l’Associazione ha organizzato una interessante (e per molti versi esclusiva) visita al Porto di Gioia Tauro, in occasione di una nuova, graditissima visita calabrese, del nostro giovane amico Bernard Dika, Alfiere della Repubblica, portatore e promotore di sani principi etici e di impegno sociale tra le nuove generazioni. Dopo aver infatti trascorso la mattinata presso il Liceo Classico ed Artistico Morelli-Colao di Vibo Valentia, assieme a Bernard Dika, l’imprenditore soveratese Giovanni Sgrò ed una troupe della tv TeleJonio, ci siamo spostati al Porto di Gioia Tauro, accolti dall’Assessore Regionale alle Infrastrutture Roberto Musmanno e dal Segretario Generale dell’Autorità Portuale, Saverio Spatafora.
Prima dell’avvio della visita vera e propria, da parte dei tecnici dell’Autorità Portuale e dell’Assessore Musmanno, ci sono state illustrate le caratteristiche tecniche del Porto, l’attuale attività portuale e le prospettive future, che come vedremo ridanno ampio spazio all’intermodalità, anche ferroviaria. Attualmente è in corso un rilancio dell’attività portuale di Gioia Tauro, che prevede sia un potenziamento del transhipment, ovvero lo smistamento dei TEU – ovvero i container – dalle navi più grandi a quelle più piccole (le cosiddette “feeder”) che distribuiranno poi i teu negli altri porti italiani ed europei affacciati sul Mediterraneo, ma in prospettiva anche una più ambiziosa attività di apertura dei container con relativo stoccaggio, distribuzione e lavorazione delle merci all’interno del territorio. Se pensiamo che annualmente circa 3 milioni di container vengono movimentati nel porto di Gioia Tauro, immaginiamo cosa significherebbe a livello economico per l’intera Calabria, smistare anche soltanto una piccola parte delle merci contenute nei teu?
Relativamente all’intermodalità mare/ferro, invece, abbiamo avuto l’opportunità di visitare in esclusiva il nuovo gateway ferroviario all’interno dell’area portuale, che verrà gestito dalla Sogemar. Il terminal, dotato di 3 binari da 750 metri, a raso in piazzale asfaltato, consentirà anche un rapido interscambio gomma/ferro. Allo stato attuale è possibile accedere al terminal attraversando il Posto di Movimento di San Ferdinando, di fatto stazione ferroviaria all’interno dell’area portuale, ed impegnando in retrocessione l’apposito raccordo che conduce all’interno del nuovo gateway. I tecnici dell’autorità portuale hanno comunque specificato che è previsto il collegamento diretto tramite nuovo raccordo, tra il gateway e la tratta ferroviaria Rosarno – San Ferdinando, che permetterebbe così ai convogli di accedere direttamente al nuovo terminal, senza effettuare alcuna manovra all’interno dell’impianto di S.Ferdinando, ad oggi percorso quotidianamente da due coppie di treni gestiti da Mercitalia Rail, per trasporto di Jeep Renegade provenienti dagli stabilimenti FCA di Melfi, e dirette via nave verso i mercati nord-africani e sudamericani. Da qualche mese è attivo anche un collegamento spot da Fossacesia a San Ferdinando, sempre destinato all’importante terminal automotive all’interno del Porto di Gioia Tauro, destinato al trasporto di nuovi furgoni FCA, prodotti negli stabilimenti Sevel di Atessa (Chieti). I primi servizi ferroviari che avranno origine dal nuovo gateway ferroviario, partiranno già nell’imminente stagione estiva, e saranno destinati a Bari Lamasinata e Melzo: i convogli saranno composti da carri ultrabassi caricati con semirimorchi frigoriferi, destinati al trasporto di ortofrutta dalla Sicilia. I tir infatti percorreranno su strada solo il “primo miglio”, in Sicilia, e verranno traghettati a Messina e sbarcati direttamente presso il Porto di Gioia Tauro, dove i relativi semirimorchi saranno caricati sui treni, abbattendo così il traffico stradale sulla A2 Salerno – Reggio Calabria e le emissioni di CO2.
Una ulteriore, importantissima notizia della quale siamo venuti a conoscenza in occasione della visita, è quella relativa al definitivo trasferimento dall’Autorità Portuale a Rete Ferroviaria Italiana, della linea ferroviaria Rosarno – San Ferdinando, prevedendo inoltre anche l’attivazione e l’elettrificazione del secondo binario (la tratta Rosarno – San Ferdinando nasceva infatti a doppio binario, ma fin dall’inizio soltanto il binario “dispari” è stato utilizzato).
In conclusione, se consideriamo gli anni bui in cui i traffici ferroviari da/per l’importante porto calabrese sono stati pari a zero, già oggi l’esistenza di due coppie di treni giornaliere tra Melfi e San Ferdinando per il trasporto di automobili, più il servizio “spot” tra Fossacesia e San Ferdinando per trasporto furgoni, pone un’ottima base per il rilancio dell’intermodalità ferroviaria all’interno dell’area portuale, fortemente voluta e promossa dagli assessori regionali Musmanno e Russo, rispettivamente alle Infrastrutture e Logistica-Portualità.
L’avvio dei “treni dell’ortofrutta”, che seppur in veste ben più moderna, ci ricordano i fasti dei mitici treni derrate composti dai carri “Interfrigo”, siamo certi che darà un ulteriore e definitivo slancio ai traffici su rotaia da/per il Porto di Gioia Tauro, ad oggi l’unico luogo all’interno della nostra Regione, da cui partono ed arrivano treni merci. Uno solo (almeno per ora), ma buono: e dopo l’ortofrutta, il passo successivo dovrà essere necessariamente il ritorno dei container sui treni. Del resto, in nessun porto italiano si vive di solo transhipment.
E’ quanto comunica Roberto Galati, Associazione Ferrovie in Calabria.