Arriva anche la dichiarazione di dissesto finanziario per il Comune di Crucoli: dopo lo scioglimento del Consiglio Comunale disposto dal Ministero degli Interni a fine ottobre scorso, la Commissione Straordinaria, composta dal Viceprefetto Dott. Aldo Lombardo, Presidente (nella foto a sinistra), dal viceprefetto aggiunto, Dott. Salvatore Tedesco, Componente, e dal funzionario economico-finanziario, Dott. Francesco Giacobbe, ha infatti adottato il provvedimento di dissesto nella giornata di martedì 16 aprile, dopo avere esaminata la proposta di deliberazione formulata dal Responsabile dell’Area Finanziaria, Saverio Straface, con oggetto “Dichiarazione di dissesto finanziario” ed averla ritenuta meritevole di approvazione.
Nelle premesse del provvedimento viene citata innanzitutto la relazione ricognitiva (nota prot. n. 2698 del 04/04/2019) redatta dal servizio finanziario, su sollecitazione della stessa Commissione al fine di esporre la reale situazione economico-finanziaria complessiva dell’Ente sulla base delle rispettive relazioni dei Responsabili dell’Area Amministrativa e dell’Area Tecnica.
Le quali evidenziavano “le serissime difficoltà ad assicurare reale copertura finanziaria ai debiti certi, liquidi ed esigibili discendenti da sentenze esecutive o da altri provvedimenti del giudice ordinario contratte dall’Ente nel tempo e, di conseguenza, a predisporre lo schema di bilancio finanziario per il triennio 2019/2021.”
Tornando a ritroso nel tempo, secondo la medesima relazione, “il riaccertamento straordinario dei residui, approvato con delibera del Consiglio Comunale del 30/07/2015, si era concluso con un disavanzo complessivo pari a €3.357.856,54, di cui ne veniva disposta la copertura in trenta annualità per l’importo annuo di €111.928,55; il rendiconto dell’anno 2017, approvato con delibera di Consiglio Comunale del 11/05/2018, pur presentando un risultato di amministrazione positivo pari a €916.159,90, si concludeva con un disavanzo complessivo pari a € 2.987.416,48”.
Ed inoltre, “la situazione di cassa dell’ente nel triennio 2016 – 2018 è caratterizzata da costante ricorso all’anticipazione di tesoreria nei limiti massimi previsti dall’ordinamento e da un saldo negativo piuttosto rilevante dell’anticipazione non restituita alla conclusione di ciascun esercizio, nonché un utilizzo non quantificato di fondi vincolati.”
Oltre a questo, si legge nel documento “esistono numerose fatture, decreti ingiuntivi, atti di precetto e pignoramenti dovuti a mancati pagamenti a cui l’ente non può e non ha potuto far fronte per carenza di liquidità, e che producono interessi di giorno in giorno aumentando la massa debitoria dell’ente.”
Numeri alla mano, il dato definito più significativo è che alla data del 3 aprile 2019, l’importo dei debiti relativi a transazioni commerciali non effettuati nei termini previsti dalla legge è alquanto significativo ed ammonta a €.2.367.358,61.
Tra l’altro, come riportato nel provvedimento di dissesto, viene citata una delibera della Corte dei Conti calabrese (nr. 194 del 20/09/2012), riferita al rendiconto 2010, che accertava diverse irregolarità e criticità cui il Consiglio Comunale prese atto nella seduta del 01/12/2012, e che risultando “tuttora sussistenti e perdurando inadempimento nell’adozione di tutte le misure correttive richieste dalla stessa Corte, ha progressivamente deteriorato la situazione finanziaria dell’Ente.”
Alla luce dalla documentazione prodotta, secondo la Commissione Straordinaria “la massa debitoria complessivamente accumulata dall’Ente continua a produrre interessi che fanno lievitare il debito; sussistono più contenziosi che costituiscono senz’altro una fonte di ulteriori debiti; i debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive o dall’acquisizione di beni e servizi in deroga alle disposizioni di legge vigenti in materia risultano di rilevante e significativo importo”, ma soprattutto “l’Ente continua a versare, nonostante l’anticipazione di tesoreria, in una costante condizione di mancanza di liquidità tale da non riuscire ad onorare il pagamento delle spese obbligatorie entro i termini di legge.”
In sostanza, scrivono i Commissari, “la situazione economico finanziaria dell’ente non può garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili e, pertanto, la dichiarazione di dissesto si configura come atto dovuto.”