Concerto delle Istituzioni era il titolo della manifestazione che l’Amministrazione Comunale e la Società Beethoven avevano organizzato, Domenica 23 Dicembre, presso l’Auditorium “S.Pertini” di Crotone. È il secondo anno che l’Assessore alla Cultura, Dott. Cotroneo, aveva fortemente voluto per trasmettere alla città di Crotone, un vero e sentito messaggio di Auguri. E per la seconda volta ha voluto scegliere l’orchestra da camera “O.Stillo”, proprio perché espressione di calabresità ed espressione della città e provincia tutta. L’orchestra infatti, è formata principalmente di alunni diplomati del Liceo Musicale “O.Stillo” e da docenti dei Conservatori di Stato Calabresi. Per questa Edizione facevano parte anche gli alunni diplomati che avevano frequentato i Corsi Professionalizzanti realizzati dalla Società Beethoven su mandato della Regione Calabria, Assessorato alla Cultura. Giovani tutti che dopo il percorso didattico dei Corsi sono entrati a pieno titolo come professionisti nell’orchestra realizzando così gli obiettivi dell’Assessorato che erano quelli di aiutare i giovani in un proficuo inserimento nel mondo del lavoro.
Il programma scelto dall’orchestra per l’occasione comprendeva: A.Vivaldi – “Concerto in Re Magg. per violino e orchestra” , J.Pachelbel – “Canon” , W.A.Mozart “III Divertimento KV 138 in Fa Magg.”,P.Mascagni – “Intermezzo” da “Cavalleria Rusticana” , E.Elgar – “Serenata in mi minore op. 20” , autori vari – “Buon Natale dal Mondo”. Professionalità, arte, cura del suono e omogeneità di amalgama orchestrale, sono stati gli elementi portanti del concerto che ha entusiasmato quanti hanno avuto la fortuna di essere presenti. Non è facile in un contesto economico come quello che stiamo vivendo, creare opportunità artistiche e di lavoro per i giovani. Eppure la Società Beethoven caparbiamente, e con immensi sacrifici, porta avanti una vera politica che tende continuamente ad aiutare tanti giovani capaci della nostra terra. L’Auditorium “S.Pertini” poi si è prestato mirabilmente ad amplificare il gioco di colori acquerellati, di ingenuità danzanti che si sciolgono in preziose tinte da salotto. L’orchestra ha dato la sensazione, nella sua globalità e fusione timbrica, di fare sentire la fragilità e umanità, l’affettività lancinante eppure disincantata, l’incapacità di prendersi sul serio, ma anche la sincerità fanciullesca di un Mozart. Un bel concerto che ci auguriamo rimanga come punto di riferimento per la città.