E’ questo il profilo che emerge dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere adottata nei suoi confronti dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria dott. Domenico Santoro, su richiesta della locale Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri.
Il provvedimento restrittivo è stato eseguito ieri dalla Polizia Postale di Reggio Calabria che, qualche tempo addietro, aveva eseguito una perquisizione presso l’abitazione e la sede lavorativa dell’indagato, nell’ambito di un altro procedimento penale avviato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze sullo stesso fenomeno.
L’indagine fiorentina scaturiva da un’attività sottocopertura su sistemi di filesharing, denominata Sweep Web, che portava all’identificazione e alla conseguente perquisizione di oltre 30 utenti italiani.
Proprio sotto questo profilo, le indagini svolte dagli investigatori della Polizia Postale, sotto la direzione del Pubblico Ministero Nicola De Caria, si sono rivelate particolarmente complesse, poiché l’attività di computer forensics è stata destinata a rinvenire l’ingente quantitativo di materiale pedopornografico
L’episodio è l’ennesima conferma della necessità di una maggiore consapevolezza ed attenzione nell’uso di internet e degli strumenti di comunicazione telematica, a tutela dei minori, delle fasce deboli, ma anche per evitare di ritrovarsi coinvolti in inchieste come quella descritta, per non aver adottato sufficienti precauzioni nell’utilizzo di software.
Questa è la finalità delle tante campagne di prevenzione, condotte quotidianamente dalla Polizia di Stato, volte soprattutto a sensibilizzare ed informare gli studenti e le famiglie sull’uso corretto della rete internet, dei social network in particolare e degli strumenti informatici.