La Commissione Straordinaria del Comune di Cirò Marina, presieduta dal Commissario Dott. Girolamo Bonfissuto insieme al Commissario Dott. Gianfranco Ielo e assistiti dal Segretario Paolo Lo Moro, hanno dichiarato lo stato di calamità naturale a seguito delle forti piogge verificatosi nei giorni dal 3 al 5 ottobre 2018.
Con una delibera chiedono alla Regione Calabria, la proclamazione dello stato di emergenza per il territorio comunale, e la messa in atto di provvedimenti , anche finanziari, per far fronte alla stessa stante anche lo stato di dissesto finanziario del Comune che impedirà di far fronte a tutti gli interventi di somma urgenza necessari.
Chiedono alla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento Protezione Civile la dichiarazione dello stato di emergenza con interventi straordinari dello Stato per fa fronte alla grave situazione determinatesi;
Ecco i dettagli nella Relazione illustrativa.
Gli eventi alluvionali in oggetto hanno interessato l’intero territorio di questo Comune, evidenziandone le oggettive criticità consistenti, per quanto riguarda le aree rurali, come’è noto di particolare pregio per la diffusa presenza di rinomate colture vitivinicole, nella inadeguatezza ed anche nella carente manutenzione dei manufatti di regimazione delle acque ed invece, per quanto riguarda le aree urbanizzate, nella presenza all’interno del relativo perimetro di ampie zone depresse nelle quali le acque piovane, quando, come avvenuto nei giorni scorsi, sono particolarmente copiose, stentano ad essere assorbite dal sistema fognario con il conseguente formarsi di vasti allagamenti melmosi, rivelatisi di laborioso smaltimento nonostante il massiccio impiego di idrovore messe in campo sia dal Comune, sia, con assoluta tempestività, dalla Protezione Civile.
Non appena profilatasi la gravità dell’evento alluvionale per la persistenza delle precipitazioni piovose e quindi già nel pomeriggio del 4 ottobre u.s. questa Commissione Straordinaria ha subito disposto la costituzione del Centro operativo comunale (C.O.C. ) al fine di monitorare l’evolversi della situazione e di coordinare i vari interventi via via resi necessari dall’imperversare del maltempo.
Il C.O.C. è rimasto attivo per due giorni e due notti consecutive ed anche per l’intera mattinata di domenica 6, ricevendo le segnalazioni provenienti dal territorio e raccordandosi con gli operatori (sia dipendenti comunali che volontari) impegnati a far fronte alle situazioni di maggiore criticità.
Alcuni quartieri, specie in prossimità del Lungomare, sono rimastati a lungo isolati in quanto interessati da ampi allagamenti, a volte profondi fino a 70/80 cm; le acque miste a fango e detriti trasportati dalle zone collinari hanno conseguentemente invaso in molti casi i piani bassi o seminterrati delle abitazioni ed anche numerosi fondi commerciali siti soprattutto nel tratto più basso della centralissima via Roma, in via della Libertà, via Cesare Battisti, via Vittorio Emanuele, via Scalaretto, via Noè, località Vurghe, Lungomare Torrenova e zone limitrofe.
L’ostruzione, per carente manutenzione, dei canali di raccolta delle acque meteoriche (Olivetella, San Gennaro, Saverona e relativi affluenti) posti a monte dell’abitato è stata senz’altro tra le principali cause dell’evento calamitoso di cui trattasi, il quale ha sicuramente provocato ingenti danni che dovranno essere fatti oggetto al più presto di attenta e completa ricognizione.
L’impeto delle acque meteoriche ha oltretutto provocato in più punti (via Salvogaro, via Mandorleto, via Tridico, via Brisi, ecc. ) il dissesto del manto bituminoso con conseguente necessità di costosi interventi di rifacimento; anche nella centralissima via Roma le acque piovane provenienti con grande impeto dall’altura di Madonna d’Itria in quanto non trattenute dalle opere di regimazione in cattivo stato di manutenzione hanno provocato smottamenti di marciapiedi e compromissioni in più tratti del manto stradale.
L’erosione degli strati superficiali di terreno ha reso intransitabili anche diverse strade interpoderali di accesso, tra l’altro, ai terreni coltivati a vite, anch’essi certamente danneggiati tanto più essendo l’alluvione sopravvenuta in corso di vendemmia.
Sempre in ambito rurale, oltre ai fondi stradali, sono rimasti danneggiati scarpate, muri di sostegno, cunette, tombini e fossi con conseguente difficoltà o addirittura impossibilità per gli agricoltori di raggiungere i propri fondi con mezzi agricoli.
Nella zona sud del territorio comunale, limitrofa al torrente Lipuda, le acque melmose hanno provocato diffusi fenomeni erosivi, che hanno reso del tutto impraticabili le locali strade interpoderali.
E’ stato completamente allagato anche il sito, già sottoposto a sequestro amministrativo-sanitario, nel quale, a cura di tale Sig.ra Caterina Semerano, erano a titolo provvisorio ospitate circa 300 unità canine; quasi tutti i cani in questione sono stati tratti in salvo grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco e di volontari ma per essi si pone adesso un problema di definitiva allocazione, stante che, mentre alcuni sono stati presi in custodia da privati cittadini, altri ( circa 30/40 ), sono stati transitoriamente ricoverati in un sito comunale ( ex distilleria CO. RI.VIC. ) dove continuano ad essere accuditi dalla stessa Sig.ra Semerano; tale sito, cui si è fatto ricorso in costanza di emergenza, è però chiaramente inidoneo all’utilizzo di cui trattasi, di talché già stanno arrivando le comprensibili proteste dei cittadini residenti nella zona.
Il problema della definitiva destinazione dei cani in questione in luogo opportunamente attrezzato dal punto di vista igienico sanitario ed in grado di assicurare il benessere degli animali dovrà pertanto essere affrontato da questa Amministrazione Straordinaria con carattere di priorità non appena superata l’emergenza in corso.
La rete idrica è stata interrotta per più giorni a causa della rottura di alcuni tratti della rete principale dovuta a cedimenti e smottamenti di terreni.
La rete fognaria del centro urbano, allo stato attuale, si presenta quasi completamente intasata dai fanghi e dai materiali trascinati alle acque piovane e pertanto necessita di un radicale intervento di bonifica.
Diversi cavidotti e pali di sostegno dell’impianto di illuminazione risultano fortemente danneggiati con interruzione dell’energia, che è stata riattivata provvisoriamente in attesa di definitivi interventi di ripristino.
Si è ritenuto di disporre sin dal giorno 3 ottobre la sospensione delle attività scolastiche di ogni ordine e grado in via precauzionale anche in considerazione dei preoccupanti allerta meteo diramati dalla Protezione Civile Regionale e dalla Prefettura di Crotone. Dopo gli eventi alluvionali tutti i plessi scolastici sono stati fatti oggetto di sopralluoghi da parte dell’ufficio tecnico comunale e sono stati riscontrati allagamenti di alcuni locali nonché copiose infiltrazioni d’acqua dai tetti; non sono stati riscontrati, a vista, danni agli arredi ed alle attrezzature didattiche.
Anche la sede comunale ha registrato infiltrazioni di acqua piovana dai tetti in alcuni uffici e danneggiamenti ad hardware e materiale informatico.
Sono rimasti danneggiati anche il Museo Civico Archeologico in Piazza Diaz, la Sala Convegni e il Palazzetto dello Sport, che presenta lacerazioni della guaina di copertura con importanti infiltrazioni di acqua all’interno, tali da compromettere il pavimento in parquet e lo stesso impianto elettrico.
Quanto alla piscina comunale, essa è stata totalmente invasa dall’acqua piovana, sia nei locali termici sia nella stessa vasca di nuoto; sono stati così compromessi gli impianti elettrici e di depurazione, le caldaie e l’impianto fotovoltaico; con il determinante concorso dei Vigili del Fuoco si è provveduto a svuotare l’acqua presente all’interno dello stabile previo scavo di un canale per lo smaltimento della stessa e previa ripulitura della rete fognaria adiacente al manufatto sportivo, in quanto completamente intasata dal fango.
Danneggiamenti si sono registrati anche ai campi da tennis (tappeto sintetico, rete di recinzione e pali dell’illuminazione) nonché all’adiacente parco ( divelte tutte le attrezzature fisse destinate al gioco dei bimbi).
Il campo sportivo in erba, completamente sommerso dall’acqua piovana e dai materiali di riporto, necessita di un intervento di ripulitura generale; quello in terra battuta necessita, invece di nuovo riporto di terreno idoneo nonché del ripristino di tratti del muro di recinzione in pericolo di crollo.
Via Punta Alice ( strada che conduce alle spiagge riconosciute “Bandiera Blu” ed al Parco Archeologico), in quanto completamente sommersa dall’acqua, necessita di livellamento con riporto di apposito materiale.
Andranno ripulite pure tutte le cunette adiacenti alle strade provinciali e comunali esterne all’abitato, le cunette dell’ANAS adiacenti alla statale 106 ( che nel territorio comunale necessita di importanti interventi di manutenzione e ripristino resi necessari dall’evento alluvionale) nonché le cunette di pertinenza delle FF.SS.
Tutte le spiagge, infine, necessitano di interventi straordinaria di ripulitura; in particolare il tratto di arenile in corrispondenza del torrente Lipuda si presenta come una discarica con accumuli di elettrodomestici, tronchi di alberi e quant’altro, tutto materiale trasportato dal corso d’acqua in piena.
Nel 2013 e’ stata detta identica cosa,ma non abbiamo avuto nulla…solo parole….
Dopo l’ennesima alluvione che ha interessato i locali del ASL chi paga tutto il materiale conservato nei depositi del seminterrato?
Un vero bollettino da guerra, speriamo venga dichiarato lo stato di emergenza in modo da ripristinare le aree danneggiate e riportare la normalità.
Purtroppo questi eventi stanno diventando sempre più frequenti sia per l’incuria dell’uomo che per il cambiamento climatico legato all’alzamento delle temperature, sempre causato dall’azione umana.