Due giorni di tempesta di apprensione nei quali (come in tutta la Calabria) anche il territorio crucolese, in particolare la comunità torrettana, ha vissuto ore e ore di paura, con il clou nella notte tra giovedì 4 e venerdì 5 ottobre, quando l’incessante abbattersi di una quantità inaspettata di pioggia ha creato vere e proprie ondate straripanti dei canali, naturali ed artificiali, che sfociano a mare attraversando la frazione cittadina.
Acqua e vento che per oltre 24 ore di fila hanno martoriato case, terreni, strade, spiaggia, tenendo sveglie per tutta la notte tantissime famiglie, molte delle quali alle prese con infiltrazioni o vere e propri allagamenti nei piani bassi e nei seminterrati delle loro case, soprattutto quelle in prossimità di canaloni o di zone scoscese.
In diverse zone di entrambi i centri abitati l’interruzione di energia elettrica, protrattasi in molti casi fino a tutta la mattinata di domenica, ha poi ulteriormente aggravato i disagi per i malcapitati cittadini, che hanno lanciato continue richieste d’aiuto alle forze dell’ordine, ai vigili del fuoco, alla protezione civile ed al Comune.
E nonostante la macchina dei soccorsi si fosse messa subito in moto in tutta la regione, fin dalle prime ore dell’alba di venerdì la conta dei danni e le situazioni di emergenza erano ben visibili agli occhi di tutti.
A cominciare dal tratto di statale 106 che attraversa Torretta, sul quale in molti tratti è scesa giù una gran quantità di acqua mista a fanghiglia e persino a manto stradale sbriciolatosi sotto la forte pressione della pioggia.
In alcuni casi sono dovuti intervenire uomini ed automezzi dei vigili del fuoco, specie per aspirare con le loro grosse idrovore l’acqua che negli scantinati e nei seminterrati aveva superato il metro di altezza, anche se dopo rimaneva ai malcapitati proprietari di rimuovere la massa di fango che aveva ormai distrutto mobili, elettrodomestici, provviste e persino auto.
Danni e disagi anche per alcune strutture pubbliche, come la tensostruttura “Dodò Gabriele”, in rione Pantanaro, dove gli stessi sportivi che frequentano il terreno interno adibito a campo da tennis hanno provveduto a pulire e ripristinare la normale fruizione dei locali.
Messa a dura prova anche la zona “mortelletto”, il cui litorale è stato già particolarmente flagellato dalle recenti mareggiate settembrine: a nord del Barcanolo, infatti, la valanga di acqua che ha scavalcato e distrutto le recinzioni dei terreni adiacenti si è riversata a mare trascinando con se, oltre che detriti di ogni genere, anche tratti della strada che porta alle abitazioni dei rione “mortelletto” e creando vere e proprie voragini che hanno lasciato scoperto il sottostante collettore fognario che porta al depuratore di Torretta e le condutture elettriche che alimentano illuminazione pubblica e abitazioni.
Ora è tornata la proverbiale quiete, ma quantificare i danni, ai privati ed alle strutture pubbliche, non sarà facile, anche se sui social, dopo lo sconforto e le “gallerie” fotografiche dei momenti più drammatici, la parola d’ordine è stata una sola: “Rialziamoci!”, come i calabresi hanno sempre saputo fare.