La scuola per definizione è l’istituzione educativa che ha il compito di trasmettere alle giovani generazioni gli elementi fondamentali di una civiltà, di una cultura, allora mi chiedo: quale mala fede traspare nella traccia di un tema dove l’insegnante chiede ai propri allievi , alla luce di quello che si sta verificando nel paese, di comparare le leggi razziali del 1938 con il decreto immigrazione del Ministro Salvini e di esprimere le proprie riflessioni?
Non è forse vero che il Ministro Salvini non più tardi di un mese fa ha tenuto bloccata una nave con a bordo della povera gente la cui unica colpa era quella di fuggire da un paese che non poteva offrigli più nulla se non fame e morte, scatenando una diatriba sui social nazionali lasciando che molti dessero sfogo ai propri istinti primordiali?
Non è forse vero che in virtù di questo clima da caccia alle streghe che pervade il paese ogni giorno si legge di comportamenti di grande inciviltà nei confronti degli ” sporchi negri”?
Chi scrive contro accusando l’insegnante di non assolvere al proprio dovere ma di voler imporre agli studenti i canoni della dittatura del pensiero unico assegnando un tema ideologicamente orientato dovrebbe sapere che l’educazione consiste nello stimolare lo sviluppo del pensiero critico dell’alunno, l’incontro con il mondo e l’acquisizione di competenze e capacità.
Affinché ci sia educazione ci deve essere qualcuno che guidi il ragazzo verso la giusta via, il docente ha il compito di guidare l’alunno con le sue esperienze e con la sua cultura non solo nell’acquisizione di nozioni. Il compito del docente infatti va oltre la semplice lezione improntata sui programmi, il suo compito è anche quello di mettere ordine alle conoscenze e alle esperienze che l’alunno fa sotto l’influenza dell’ambiente circostante specialmente nel caso in cui queste influenze non siano educative.
Questa squallida vicenda è solo la punta di un iceberg populista e demagogico che vuole a tutti i costi far ritornare l’Italia nell’oblio più assoluto, chi scrive denunciando non ha titolo a parlare, la scuola deve essere sempre un ambiente in piena evoluzione dove la figura del docente educatore spicca al di sopra di tutti.