E allora trasformarsi in grandi e piccoli vignaioli per un giorno, grazie anche ai tanti eventi di Cantine Aperte in Vendemmia, organizzati dal Movimento Turismo del Vino che prevede tanti appuntamenti in tutta Italia, alcuni pensati proprio per le famiglie e le scuole, diventa ancor più suggestivo. Cestini, forbici e stivali di gomma, pronti a correre tra i filari per raccogliere l’uva, poi via le scarpe e tutti nel tino di pietra predisposto, per schiacciare i grappoli, mentre il mosto esce e il suo profumo sale.. Vendemmiare con i bambini è un’esperienza molto interessante, perché ci riporta alle cose semplici e fatte con calma, come facevano i nostri nonni. E anche molto divertente perché si può saltellare, sporcarsi e ridere di gusto tutti insieme. E proprio per promuovere l’enoturismo, il Movimento Turismo del Vino ha creato l’iniziativa Cantine Aperte in Vendemmia: a settembre infatti molte aziende in tutta Italia si aprono ai visitatori organizzando eventi speciali, spettacoli, e soprattutto giornate dedicate alla raccolta dell’uva, anche per baby-vendemmiatori. “Legare la conoscenza della viticoltura del territorio ai suoi processi di trasformazione e alla filiera produttiva, esaltandone la spensieratezza e l’allegria della condivisione,” così la dirigente Lucia Sacco, nella giornata di lunedì legata a questa tradizione. “Questo l’intento educativo del progetto incentrato sulla vendemmia e i suoi aspetti, che ogni anno, puntualmente, la classe uscente della scuola paritaria Baby Kinder Park, mette in calendario e fa vivere ai suoi piccoli “vendemmiatori”. Obiettivo della scuola, quindi, quello di diffondere la conoscenza del patrimonio vitivinicolo del Cirò e dei suoi processi di trasformazione, vivendoli con entusiasmo partecipato. Quest’anno, teatro del progetto, la sempre cordiale, puntuale ed affabile disponibilità dell’azienda Librandi, che oggi rappresenta un punto di riferimento per la viticoltura calabrese, affermata anche in campo nazionale e internazionale. I baby hanno potuto così “assaporare” i profumi, la tradizione e la storia della vendemmia. Sembra trascorso un secolo da quando maestri artigiani, creavano botti e “calandruni” in legno per l’approssimarsi della vendemmia. Arrivato il tanto atteso momento cruciale che racchiudeva mesi di lavoro, dedizione e fatica in mezzo ai “filari” delle vigne, i contadini, le famiglie, gli operai e poi le cantine dell’indotto, immettevano sul mercato il nostro “Vino degli dei”, il Cirò.
Oggi, tutto è molto cambiato, si è andato trasformando e affinando nel suo processo di coltivazione e di vinificazione, dando origine ad un mondo vitivinicolo che si è arricchito facendosi accompagnare da altri elementi quali la ricerca, la gastronomia, la cultivar, la storia e la cultura. Un processo evolutivo che negli ultimi anni ha generato nuove tecniche, nuove sperimentazioni, nuovi approcci, favorendo una sempre maggiore conoscenza dell’intero mondo vitivinicolo e, soprattutto aiutando il mondo produttivo a legarsi sempre più al suo terroir. E l’intera giornata, che ha visto affiancare la scuola da mamma Sabina Ceccacci e marito, Raffaele Librandi, dallo stesso Nicodemo Librandi, che ha fatto da “nonno” e cicerone e dai suoi più stretti collaboratori, è trascorsa con una prima colazione nel centro culturale dell’azienda, “A Casedda”, una visita guidata in Cantina, spiegando l’intero processo produttivo, facendo osservare ai piccoli “vendemmiatori” dapprima la sede della produzione, la Cantina Librandi, che negli anni si è andata sempre più ampliando, per poi recarsi nel cuore dell’azienda Librandi, in agro di Casabona, dove, nei filari che si perdevano a vista d’occhio, si raccoglieva l’uva e, dove, tutti i piccoli si sono soffermati per trasformarsi in piccoli vendemmiatori. E così, indossati gli stivali, i piccoli, dopo avere raccolto alcune ceste di uva, l’hanno pigiata, cantando e saltellando, facendo scorrere del mosto. Un’immagine bucolica, laddove, i titolari dell’azienda, le educatrici, Cinzia e Pamela, la Dirigente, Lucia Sacco, alcune mamme venute al seguito, hanno dipinto un quadro allegro e coinvolgente. Un cantina, la Librandi, aperta al territorio che ogni anno viene visitata da migliaia di appassionati, turisti, scuole e associazioni, che ha offerto ai baby una giornata intensa, viva, vera, conclusa con la degustazione di un caldo e piacevole pranzo, prima di accomiatarsi. Un ringraziamento sentito da parte del Polo D’Infanzia baby Kinder Park, espresso dalla Dirigente, Lucia Sacco a nome di tutto lo staff del Polo D’Infanzia e dei baby, per l’ottima e calda accoglienza che la Cantina Librandi con i suoi titolari, ha gentilmente dedicato.