Circa trecento chiamate provenienti da tutto il territorio regionale, in dieci giorni di operatività, con segnalazioni diversificate ma tutte contraddistinte da un comune denominatore: il cittadino calabrese ha colto al volo l’opportunità di segnalare al Numero verde 800.331.929 dell’ARPACAL (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria), operativo tutti i giorni dalle ore 8 alle 20, le diverse emergenze e potenziali fenomeni di inquinamento delle acque marino-costiere calabresi. Per fare un primo bilancio sull’efficacia del progetto “SOS Pronto intervento per il Mare”, per quanto riguarda la gestione del Numero Verde dedicato e l’operatività dei servizi tematici dei dipartimenti provinciali, il Direttore generale dell’Arpacal, dr.ssa Sabrina Santagati – affiancata dal Direttore scientifico, Dr. Oscar Ielacqua, e dal Direttore amministrativo, Dott. Pietro De Sensi – ha presieduto ieri nella sede centrale dell’agenzia una riunione operativa, alla presenza dei direttori dei dipartimenti provinciali, dei referenti tecnici della campagna di balneazione e dal gruppo di lavoro che gestisce il rapporto con l’utenza attraverso, appunto, il numero verde dedicato. Si ricorderà, infatti, che lunedì 2 luglio scorso l’Assessore regionale all’Ambiente, Francesco Pugliano, la Direzione Marittima della Calabria, rappresentata dal CV Gaetano Martinez, e l’Arpacal, rappresentata dalla Presidente Marisa Fagà, nel corso di una conferenza stampa hanno siglato un protocollo d’intesa ed un programma operativo per le attività di monitoraggio marittimo-ambientale. Un protocollo, fortemente voluto dall’assessore Pugliano, che ha come obiettivo il coordinamento delle attività di monitoraggio sullo stato del mare e l’attuazione di misure di controllo e di pronto intervento atte alla individuazione e rimozione delle cause di fenomeni di inquinamento delle acque marino-costiere. Il direttore generale Santagati ha espresso un particolare plauso per l’efficacia della sinergia con le Capitanerie di Porto della Calabria, già in questi primi giorni di operatività del protocollo, soprattutto per la risposta puntuale che, insieme ai tecnici Arpacal, le stesse Capitanerie hanno pianificato sui loro tratti di costa di competenza. In questi primi dieci giorni di attività, il Numero Verde ha ricevuto circa trecento segnalazioni, uniformemente diffuse su tutta la costa regionale, con aree di maggiore criticità ed episodi segnalati dai cittadini che, in alcuni casi, sono state vere e proprie emergenze ambientali.
Il 31% delle segnalazioni sono giunte dalla provincia di Cosenza, con prevalenza dalla costa tirrenica ed in particolare dal comune di Fuscaldo. Il 28% dalla provincia di Catanzaro, con criticità segnalate più volte nell’area di Gizzeria, Sellia Marina e S. Andrea Jonio. Il 23% delle segnalazioni sono giunte da turisti sulla costa di Vibo Valentia che hanno segnalato la presenza di liquami a mare, evento poi verificato di concerto con le Capitanerie di Porto e corrispondente alla rottura di alcune pompe di sollevamento di impianti di depurazione. Il 13% delle segnalazioni sono giunte dalla provincia di Reggio Calabria, con criticità subito attenzionate a Marina di San Lorenzo e San Ferdinando, oltre che Siderno e Catona di Reggio Calabria; in quest’ultima località la Capitaneria di Porto e l’Arpacal hanno proceduto al sequestro del locale depuratore. Il 5% delle segnalazioni, infine, è giunto dalla provincia di Crotone, dove si sono verificate delle emergenze nei comuni costieri di Cutro ed Isola Capo Rizzuto. Soddisfatto il Presidente dell’Arpacal, Marisa Fagà, che ha avuto modo di sottolineare come “in questa stagione estiva vi sia un concorso da parte di diversi soggetti istituzionali, tutti impegnati a garantire il mare pulito. Sono incrementati i controlli dei nostri tecnici, che in alcuni casi hanno permesso di individuare qualche stragista del mare. Ma oltre all’Arpacal, la Regione e le Capitanerie di Porto, vi è anche la collaborazione dell’Afor, che ha ulteriormente attrezzato il proprio personale con dotazione tecnica apposita per implementare il monitoraggio lungo i fiumi, o l’azione della Protezione civile regionale, che si è impegnata per fronteggiare alcune criticità legate allo smaltimento dei fanghi di depurazione. E’ un sistema Calabria che lavora per un unico obiettivo, per garantire il rispetto più assoluto dell’ambiente”.