Sarà un primo maggio straordinario quello che CGIL CISL e UIL della Calabria celebreranno unitariamente domani a Carfizzi (KR). Un primo maggio laddove verranno posti al centro dell’attenzione i più che mai attuali temi della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Morire per il lavoro, morire per quella attività che, come recita il vecchio adagio, nobilita l’uomo, è un fatto inaccettabile come è inaccettabile che l’attività lavorativa venga svolta in condizioni di scarsa se non inesistente sicurezza. Rilanciare allora per questo primo maggio 2018 la tematica della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro è tutt’altro che anacronistico. È semmai il vero campanello di allarme che deve interrogare le coscienze di tutti per sollecitare forti azioni di responsabilità che solo la concreta sinergia tra sindacati, imprese e istituzioni è capace di portare a compimento per una soluzione definitiva.
Ma per la Calabria, questa importante giornata deve essere accompagnata da una altrettanta forte riflessione sul tema del precariato e dell’occupazione vera, stabile e sicura.
Quanto al primo è ormai indispensabile che si affronti una volta per tutte la fuoriuscita delle migliaia di lavoratori e di lavoratrici dalle varie forme di precariato che ancora oggi sono causa di incertezza e di preoccupazione per intere famiglie. L.R. 15/2008, programma “stage” , L.R. 40/2013, L.R. 31/2016, bacino dei c.d. “professionisti”, precari nella sanità ecc…, titoli e sigle che devono divenire il punto focale di una grande azione concertativa e di responsabilità comune che miri al definitivo svotamento da queste sacche e forme di precariato più o meno riconosciuto verso un lavoro stabile e duraturo.
Quanto all’occupazione, sono oramai quotidiani i dati, per la verità poco lusinghieri, sul dato occupazionale in Calabria. La fuga dei giovani dalla nostra terra, l’insistenza forte del lavoro nero, le migliaia di disoccupati e inoccupati che non trovano risposte concrete dal debole tessuto produttivo locale e che ingrossano la sensazione di malcontento e di sfiducia che continua a permeare il nostro territorio, devono essere anche esse poste al centro della agenda politica nell’immediato. Non possiamo continuare a sfornare “tirocini” che non abbiano un vero e proprio sbocco occupazionale finale o che, come nel caso dei “tirocinanti della giustizia”, siano visti solo come un problema calabrese che manleva il Ministero della Giustizia da storiche responsabilità.
Dunque un primo maggio quello di domani che da giornata di festa divenga anche punto di partenza verso quell’indispensabile cambio di rotta che segnerà il prossimo futuro sociale nella nostra amata regione; perché siamo convinti, riprendendo le parole del nostro Segretario Generale Aggiunto della CISL, Luigi Sbarra (che interverrà nella giornata di festa di domani) , che “ nella dignità del lavoro si può dare valore alle persone”.