Dal 10 all’11 Aprile, il Liceo G.V. Gravina ha accolto una classe quarta del Liceo delle Scienze Umane, Carlo Porta, di Monza. L’idea è scaturita dalla collaborazione instaurata già da lungo tempo con l’Associazione Libera ed è stata realizzata grazie all’impegno e al lavoro della prof.ssa Raffaella Acri.
Gli studenti e le studentesse in visita nella città di Crotone, hanno potuto conoscere e ammirare sia le bellezze del territorio sia la parte costantemente deturpata a causa delle attività illecite, della criminalità organizzata e dall’inciviltà diffusa.
Martedì 10 e mercoledì 11 Aprile, in particolare, hanno avuto luogo due incontri fra gli allievi e le allieve dei due licei sui temi: “Racket e usura” e “Impegno e memoria”.
Il primo incontro si è aperto con i saluti della Dirigente del Gravina, prof.ssa Donatella Calvo, e con la presentazione della scuola ad opera di una studentessa della classe IV C di Scienze Umane.
“Racket e usura” sono i temi su cui gli studenti e le studentesse, guidati dal dott. Umberto Ferrari e dal referente di Libera, Antonio Tata, si sono soffermati il 10 Aprile nell’Aula Digitale del liceo crotonese. L’incontro è stato reso significativo dalla presenza dell’imprenditore calabrese Rocco Mangiardi, che dal 2006 lotta affinché si possa dire NO al racket. “Responsabilità” e “cambiamento” sono i termini che Mangiardi ha usato più volte per rimarcare la necessità che tutti trovino il coraggio di ribellarsi contro coloro che compromettono la serenità della propria terra. L’imprenditore calabrese ha raccontato la propria esperienza, considerando le implicazioni di natura economica e emotiva connesse con l’estorsione. A conclusione della giornata i giovani presenti sono stati spronati dai relatori a perseguire sempre i principi della legalità e, a rifiutare la “corruzione della paura”.
“Impegno e memoria” è invece diventato l’elemento di discussione della seconda giornata di incontro, l’11 Aprile, fra le due classi di Crotone e Monza, sempre presso l’Aula Digitale del liceo ospitante. Al secondo incontro ha preso parte anche il giornalista Bruno Palermo che, con la presentazione del suo libro, “Al posto sbagliato”: 101 storie di minorenni vittime innocenti di mafia, ha offerto ai giovani interlocutori interessanti spunti di discussione, in particolare la storia del piccolo Domenico Gabriele, ucciso per un drammatico errore, raccontata da due studentesse del Gravina. Il giornalista ha inoltre sfatato il mito secondo cui la mafia non è presente nelle regioni del nord Italia. Il dott. Ferrari ha poi guidato la discussione finale, esortando gli studenti e le studentesse di Monza e Crotone a esprimere le loro riflessioni sulla percezione del fenomeno mafioso nelle due realtà di provenienza.
Lo scambio si è poi concluso con un momento di convivialità nella Biblioteca del Liceo G.V. Gravina, per permettere ai ragazzi e alla ragazze di conoscersi meglio.
La classe IV C del Liceo delle Scienze Umane G.V. Gravina