Il Presidente Nicola Abruzzese dopo i saluti di rito ha aperto il convegno ricordando una frase di Papa Francesco “ogni danno all’ambiente è un danno all’umanità” e quindi dal rispetto dell’ambiente che bisogna ripartire, cioè dai luoghi che frequentiamo, la casa l’ambiente di lavoro e dove giocano i nostri figli. Abruzzese ha rimarcato ancora una volta l’attenzione del circolo Nica’ e dei vertici regionali e nazionali di Legambiente sull’annosa problematica dell’ampliamento della discarica di Pipino nel comune di Scala Coeli, richiamando ancora una volta i rappresentanti politici regionali ad assumere una posizione di netta contrarietà in merito a questo ennesimo scempio del territorio. Anche perché non si può da un lato sostenere e sponsorizzare la candidatura del Parco Nazionale della Sila all’UNESCO quale patrimonio dell’umanità e poi autorizzare discariche in zone protette da regimi Doc e Igt e dove vi è l’allevamento della Mucca di Razza Podolica calabrese che pascola allo stato brado. La Politica ha l’obbligo di scegliere o le discariche o l’agricoltura di qualità e il turismo. Il Direttore Generale di Legambiente Stefano CIAFANI, ha affermato che “l’ampliamento della discarica di Scala Coeli sarebbe un gravissimo errore. E sarebbe davvero imperdonabile visto che la Calabria lo ha già fatto tante altre volte in altri territori rimasti con ferite sanguinanti che ancora oggi non si rimarginano a decenni di distanza. Dopo 20 anni di emergenze rifiuti la Calabria sta lentamente uscendo dalla dittatura delle discariche, liberando diversi territori con alte percentuali di raccolta differenziata dei comuni ricicloni e con impianti innovativi di riciclo che riducono finalmente i flussi di rifiuti in discariche o inceneritori. Ampliare di 10 volte la discarica attuale sarebbe una condanna per questo territorio che ha già deciso di imboccare una nuova strada fondata sulla qualità e sull’agricoltura di pregio. La nostra associazione, a livello nazionale e regionale sarà a fianco del nostro circolo Nicà per scongiurare questa vera e propria iattura”. Così il Presidente di Legambiente Calabria Francesco Falcone, “la nostra terra ha bisogno di un sussulto, di un riscatto per affermare e far emergere la bellezza della legalità per lo sviluppo del territorio e della sua salvaguardia. Non vogliamo essere comparse, ma vogliamo essere protagonisti del destino dei nostri territori. Abbiano bisogno di costruire alleanze, con la chiesa e con la conferenza episcopale vogliamo intraprendere un percorso di collaborazione affinché nessuno si senta solo ed abbia paura. Non consentire alla ‘ndrangheta di rubarci la speranza, noi vogliamo impegnarci per costruire speranza e fiducia in noi calabresi. Al convegno inoltre sono intervenuti quali relatori Monsignor Giuseppe Satriano Vescovo della Diocesi Rossano-Cariati, Massimiliano Capalbo scrittore e imprenditore eretico di “Orme nel Parco”, il Direttore Sanitario CAPT di Cariati Dr. Michele Caligiuri, il Commissario Straordinario del Comune di Cariati Pref. Antonio Reppucci, Flavio Stasi di “Terra e Popolo”, Gianni De Renzo del comitato antidiscarica di Scala Coeli, il Direttore di UNIRIMA Francesco Sicilia, il Direttore Generale di Legambiente Onlus Stefano CIAFANI, ha coordinato il convegno la D.ssa Savina Sicilia Vice Presidente del Circolo Legambiente Nicà. Durante il convegno il Direttore Generale di Legambiente ha fatto cenno al “Manuale di autodifesa ambientale del cittadino” di Luca Ramacci un testo completo e pratico per sapere tutto quello che si deve sapere sulle leggi, le procedure, le responsabilità, i diritti in caso di aggressione all’ambiente, e su come un comune cittadino può segnalare reati ambientali alle autorità preposte. Al dibatto hanno preso parte il Sindaco di Campana Agostino Chiarello, il segretario generale FAI-CISL di CZ-KR Francesco Fortunato, il Dott. Gianni Aloisio, il Sindaco di Terravecchia Mauro Santoro. Al convegno erano presenti anche il segretario cittadino del PD con altri iscritti, il movimento le Lampare di Cariati, il movimento l’Alternativa di Cariati, il movimento Cariati Pulita, la confederazione italiana agricoltori CIA di Cariati, gli agricoltori del territorio, i giornalisti e tante personalità della società civile che credono nel rilancio del territorio salvaguardando quello che abbiamo di più caro l’ambiente.