Tantissime persone, anche da fuori Cariati, sono arrivate domenica scorsa al Centro Sociale per l’incontro organizzato da l’Alternativa. Per questa prima uscita dopo la fine anticipata del mandato elettorale, chi è riuscito a entrare, per oltre due ore ha ascoltato attento i diversi interventi degli ex amministratori che si sono susseguiti al microfono per raccontare tutti i progetti realizzati nei diciotto mesi di mandato e anche tutti quelli che avrebbero visto la luce nei prossimi giorni. Particolare affetto e calore è arrivato dalle numerosissime donne presenti all’appuntamento.
«È un grande dolore – ha esordito la sindaca uscente Filomena Greco – sapere che un’amministrazione con una grande voglia di fare come era la nostra non può più lavorare. E che non può farlo perché qualcuno ha pensato bene di mettere fine a un’esperienza amministrativa politica seria. Hanno detto che sono antidemocratica. Ma se essere antidemocratica significa respingere le richieste di qualcuno e significa rispettare il mandato degli elettori, allora sì: sono orgogliosa di essere antidemocratica».
E insieme alla ex prima cittadina di Cariati, hanno preso la parola anche l’ex vicesindaco Sergio Salvati, gli ex assessori Maria Elena Ciccopiedi e Antonio Arcuri, gli ex consiglieri di maggioranza Pino Greco e Ines Scalioti. Assenti giustificati l’ex assessore Francesco Cicciù, influenzato, che ha mandato un messaggio di scuse, e l’ex consigliera Achiropita Paturzi, lontana per motivi di lavoro, che ha inviato una lettera.
«Mai mi sarei mai aspettato – ha detto Sergio Salvati – che un’amministrazione potesse cadere perché ha fatto un ottimo lavoro di squadra, nell’esclusivo interesse della cittadinanza. Ancora, dal 3 gennaio, non si conoscono le reali motivazioni per cui otto consiglieri, di cui quattro di maggioranza, si sono dimessi. Perché nonostante abbiano rilasciato diverse dichiarazioni pubbliche, non sono riusciti a dire le reali motivazioni. Se ci sono reali motivazioni, capaci di giustificare ai cittadini la decisione di mettere fine a un’amministrazione che in soli diciotto mesi aveva ottenuto già ottimi risultati e tanti ne stava perseguendo. Abbiamo ampliato di cinque chilometri la rete del metano, aperto l’isola ecologica, migliorato il sistema di gestione dei rifiuti in una maniera che è d’esempio per tutta la Calabria, portando la raccolta differenziata dal 6% al 60% in un anno. Abbiamo risolto l’intervento di bonifica del ponte del Varco, sbloccando un iter legislativo fermo da tempo. Ma non importa: noi continueremo per la nostra strada».
«Sono amareggiata – ha detto Ines Scalioti – per quanto successo, non a noi de l’Alternativa, ma al popolo di Cariati. Ma voglio che stasera venga fuori la verità. Io sono stata la prima degli eletti e dai primissimi momenti del nostro insediamento sono stata avvicinata da chi doveva essere nostro compagno di viaggio perché mi prestassi a formare all’interno della maggioranza uno “zoccolo duro” contro Filomena. E io a queste persone ho risposto che non mi ero candidata per pennacchi o stipendi o ambizioni personali. Ma solo per fare quello per cui è nata l’Alternativa: e cioè cambiare Cariati. Non ci siamo piegati a ricatti, consapevoli che ciò avrebbe potuto far finire prima la nostra esperienza amministrativa. Per noi, però, era molto più importante tenere fede all’impegno preso in campagna elettorale e rispettare la fiducia che ci era stata accordata dai tanti cittadini che ci avevano votato. Che prevedeva soprattutto una cosa: lavorare insieme, partecipare».
«Io e Francesco Cicciù – ha raccontato Maria Elena Ciccopiedi, mentre sullo schermo veniva proiettato il post diffuso da lei stessa su Facebook il giorno in cui lei e l’ex assessore Francesco Cicciù, appena eletti e nominati assessori, avevano rinunciato alla carica di consiglieri – non ci siamo dimessi da consiglieri per tradire i nostri elettori. Lo abbiamo fatto per allargare la partecipazione, per consentire alla squadra di lavorare insieme alle tantissime cose che c’erano da realizzare. Eravamo convinti che più si era a dare una mano, meglio si poteva fare. E invece chi ha avuto la possibilità di entrare, non si è fatto scrupoli né di rispettare il patto che l’Alternativa aveva preso con gli elettori, né di essere responsabile nei confronti di chi aveva votato me, Francesco Cicciù o anche egli stesso. Ma non importa: Cariati è cambiata comunque, con noi si è liberata del vecchio modo di fare politica. C’è stata partecipazione e democrazia. E soprattutto Filomena ha il merito di aver coinvolto e avvicinato alla politica tante donne cariatesi. Sono certa che, nonostante ora ci sia questo periodo difficile, che di certo attraverseremo, perché il commissariamento di un Comune causa inevitabilmente dei danni, molti dei progetti sospesi potranno essere conclusi dallo stesso commissario prefettizio. Tra questi, il Pcs Piano comunale spiagge, che spero verrà approvato prima della prossima stagione estiva».
«Ho capito finalmente cosa intendevano dire i quattro consiglieri di Alternativa Democratica quando sostenevano che volevano dare uno slancio – ha dichiarato Antonio Arcuri – . E devo dire che ci sono riusciti: io sento che il nostro progetto ora è perfino più forte. Alcuni hanno preferito tradire il patto comune per cui eravamo “uno per tutti e tutti per uno”. Ma questo gesto ci ha rafforzato, perché ora siamo sempre più compatti e pronti ad andare avanti verso il cambiamento di questo paese. Quella che abbiamo fatto finora è stata un’esperienza intensa, che ha gettato le basi di un cambiamento importante, quello di mentalità. Un cambiamento che c’è stato grazie a voi cittadini che avete messo in moto insieme a noi una piccola grande rivoluzione culturale».
«Abbiamo riportato a Cariati – ha raccontato Pino Greco – alcune tradizioni che hanno permesso alla nostra gente di riscoprire la voglia di stare insieme, di condividere. E lo sport è stato uno degli strumenti per farlo. È successo con i tornei sportivi, con le Leonardiadi. Finalmente abbiamo riportato a Cariati di nuovo la regata storica. E avevamo iniziato diversi progetti: doveva sorgere il Museo della Juventus, per dirne una. Siamo stati anche a Roma, dove abbiamo incontrato il presidente del Coni che sarebbe stato presente all’evento Cariati città della vittoria. Ma non smetteremo comunque di credere che ancora si possa fare e che si possa fare sempre meglio».
Emozionante la lettera di Achiropita Paturzi, nella quale dice: «Per me la politica deve essere qualcosa che prescinde dagli interessi personali, dalle simpatie, dalle antipatie, o dalle ambizioni. Non condivido le offese personali o i bassi livelli che a volte si raggiunge. Per questo credo che a Cariati non servano tanto dei politici vecchio stampo, quanto degli uomini e delle donne di buona volontà e di grandi competenze che abbiano a cuore le sorti del paese e che intendano sacrificarsi per vederlo rifiorire. Cariati ha tutte le potenzialità per poter rinascere. Servono solo le persone giuste. E ai cittadini spetta l’arduo compito di saperli scegliere».
«Voglio che sia chiara una cosa – ha concluso Filomena Greco – : nessuno di coloro i quali sono intervenuti stasera e hanno condiviso l’esperienza amministrativa si è mai risparmiato in termini di impegno, di lavoro, di energia per portare a compimento il programma. Nessuno di loro ha ottenuto vantaggi personali. E voglio ringraziarli. Perché a differenza di altri, si sono dimostrati responsabili, affidabili e credibili. Insieme a me e insieme al nostro popolo, il popolo de l’Alternativa, hanno testimoniato con i fatti di essere davvero diversi e rispettosi di quello che è il bene comune».