L’agroalimentare con regali enogastronomici, pranzi e cenoni è la voce più’ importante del budget che anche le famiglie calabresi destinano alle feste di fine anno, con una spesa complessiva per imbandire le tavole del Natale e del Capodanno di circa 85 milioni di euro, qualcosa in più dello scorso anno. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Calabria su dati della ricerca fatta da Coldiretti. La maggior parte della spesa alimentare delle feste è dedicata al pranzo di Natale che il 90% dei calabresi, consumerà nelle case dove il menu resta fortemente legato alla tradizione Made in Italy. Lo dimostra il fatto che nella quasi totalità delle famiglie, si brinderà con lo spumante. A tale proposito è aumentato del 20% il consumo delle bollicine calabresi che ormai tante case vinicole producono con successo. Anche per panettone e pandoro che non mancherà nelle case, si fa sempre di più ricorso a quelli artigianali prodotti da diverse aziende calabresi e non mancheranno i torroncini calabresi IGP. Anche per la frutta, sulle tavole calabresi si utilizzerà quella locale in particolare clementine e arance. Nella “top five” del prodotti agricoli maggiormente utilizzati il primo posto va alla cipolla di Tropea IGP Calabria largamente usata nella cucina che quest’anno ha avuto un vero boom di richieste, a seguire l’olio extravergine calabrese, gli agrumi, naturalmente il peperoncino e il broccolo calabrese. La top five dei prodotti agroalimentari più graditi ci sono il pesce azzurro, il pecorino calabrese, i salumi di Calabria DOP, il vino, il caciocavallo silano DOP e la nduja, Per la pasta c’è una richiesta significativa per quella prodotta con grano 100% italiano e i pastifici calabresi che hanno fatto questa scelta stanno ottenendo buoni risultati nelle vendite. Quest’anno è molto richiesto, per spezza il pranzo, il sorbetto al bergamotto che viene preparato in casa. Si assiste anche – afferma la Coldiretti – a una fortissima attrazione verso il fai da te casalingo infatti, attingendo alla sapienza contadina, non mancheranno i prodotti della “nonna” come pitta mpigliata, crispelle nelle varie tipologie, turdilli, zeppole e altre prelibatezze. Un’ottima premessa – rileva Coldiretti – per l’anno che verrà con il 2018 che è stato proclamato anno internazionale del cibo italiano nel mondo, al quale la Calabria si presenta con la mappa dei tesori dell’economia locale che può contare su 269 prodotti alimentari tradizionali censiti, 18 specialità Dop/Igp e 21 vini Doc//Igt e tantissimi produzioni biologiche “glifosate zero”. Le scelte dei cittadini – consumatori di Natale hanno un impatto determinate sull’economia e sull’occupazione e sul prestigio dell’agricoltura e dei suoi protagonisti i contadini ”afferma il presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro nel sottolineare che “si stima valga almeno 600 posti di lavoro la scelta di un menu calabrese per i pranzi ed i cenoni delle feste, ma anche quella del regalo enogastronomico veramente Made in Calabria Un impatto importante che aiuta le zone interne della nostra regione perché comprare una specialità locale è una delle opzioni di spesa più lungimiranti, fa felice chi la riceve e sostiene l’economia regionale”.