Il Consiglio Comunale di Scala Coeli del primo dicembre ha chiuso, stavolta all’unanimità, la breve parentesi di possibilismo rispetto al mostruoso ampliamento della discarica di Località Pipino proposto dalla ditta proprietaria; ricordiamo che tale ampliamento supera per più di dieci volta l’attuale dimensione del bacino di abbanco.
Una parentesi di possibilismo che ha visto l’Istituzione scalese, paradossalmente, in contrapposizione con l’intero arco istituzionale e civile dell’intero territorio che segue questa famigerata vicenda fin dalle prime negligenze da parte del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria il quale ha già autorizzato una discarica che, per legge, non doveva essere autorizzata.
Esprimiamo pertanto profonda soddisfazione per la decisione del Consiglio Comunale di Scala Coeli e lo ringraziamo per aver ascoltato la voce angosciata di un territorio che, già in estrema difficoltà per mille altre vicende (sanità ed infrastrutture in primis), non vuole diventare la pattumiera della regione Calabria.
Già prima di questo importante evento, la Regione Calabria non avrebbe dovuto avere alcuna esitazione nel convocare la Conferenza dei Servizi relativa al progetto e chiuderla subito dopo, esprimendo parere sfavorevole al progetto per il rispetto della normativa ambientale nazionale e regionale; per il rispetto della volontà di tutti i comuni del Basso Ionio cosentino e dell’Alto crotonese; per il rispetto della volontà unanime della società civile ionica che da anni lotta contro lo scempio di una ennesima discarica privata a pochi metri da luoghi naturalistici e colture biologiche.
Ma soprattutto, a maggior ragione oggi che il Comune di Scala Coeli si è unito alle altre decine di Comuni contrari all’ampliamento, la Regione Calabria dovrebbe convocare immediatamente la Conferenza e rigettare la richiesta di ampliamento per coerenza politica del Governatore e della sua maggioranza, anche rispetto alla campagna elettorale di Oliverio ed al suo slogar “zero discariche”; una posizione che richiede ora di essere concretizzata fattivamente ed apertamente.
Come se non bastasse, la Commissione Consiliare Ambiente e Territorio del Consiglio Regionale ha manifestato la sua forte contrarietà anche alla presenza del delegato del Governatore, assessore Rizzo: ora non c’è più tempo da perdere.
Sia chiaro: l’immobilismo da parte della Regione Calabria, visti tutti i presupposti di legge per poter rigettare la richiesta di ampliamento e visto l’unanime dissenso istituzionale verso il progetto, non è più giustificabile e rappresenterebbe, di fatto, una presa di posizione chiara a favore dell’ampliamento smentendo su tutta la linea il programma elettorale della Giunta Oliverio. In questo senso la mancata costituzione in Giudizio da parte della Regione Calabria rispetto ad i vari ricorsi presentati dall’azienda ci lasciano interdetti.
Per questo ci aspettiamo da parte del Governatore Oliverio una presa di posizione netta rispetto all’ampliamento della discarica, nel rispetto della volontà di un territorio che abbraccia addirittura due province, e che le strutture della Regione attuino già prima del 2018 tutte le misure necessarie per chiudere questa vicenda e predisporre l’unica misura che potrebbe parzialmente risarcire i cittadini di questa ampia area della Calabria rispetto alla realizzazione di questa discarica: la bonifica dell’attuale bacino di abbanco e la restaurazione dello stato originario dei luoghi come previsto dalla legge.
Ci appelliamo quindi nuovamente alle Istituzioni Regionali con questo nuovo importante elemento politico, mentre altre forze si muovono per sovvertire nuovamente la volontà del territorio: questo è il momento di decidere da che parte stare. Si convochi la conferenza dei servizi e si esprima parere contrario ad ogni ampliamento della discarica di Scala Coeli: solo così si dimostrerà di essere coerenti e diversi dalle giunte famigerate del passato.
Il Coordinamento dei Comitati del Basso Ionio