Fronte ampia, stempiatura incipiente, chierica. In una parola calvizie o per dirla in termini scientifici alopecia androgenetica. La perdita dei capelli è l’incubo di molti uomini e donne sulla quale si sono generate secolari leggende metropolitane e che al netto di formule magiche o di diversi tipi di farmaci che consentono di rallentare, bloccare e nei soggetti buoni risponditori addirittura invertire (almeno per qualche anno) il processo di miniaturizzazione dei capelli, e delle innumerevoli promesse di soluzioni della chirurgia estetica per le quali si sono attivati addirittura circuiti di turismo sanitario, ad oggi non è mai stato scoperto un rimedio risolutivo certo e generalmente approvato. Tuttavia, scienziati della Yonsei University in Corea del Sud avrebbero trovato la proteina responsabile della caduta dei capelli e sviluppato un antidoto. La tintura, che si dice sia applicata direttamente sulla pelle, non solo ferma la caduta dei capelli, ma promuove anche la crescita di nuovi follicoli piliferi. Finora, il farmaco non è stato testato sugli esseri umani, ma i ricercatori sono sicuri che potrebbe presto contribuire a un prodotto per capelli efficace. L’Alopecia androgenetica, è la tipologia di perdita di capelli più comune e interessa il 70% degli uomini e il 40% delle donne ad un certo stadio della loro vita ed è dovuta ad una suscettibilità del follicolo pilifero ad una miniaturizzazione di tipo androgenetico. Fattori sia genetici che ambientali giocano un ruolo, e diverse eziologie rimangono sconosciute. Proprio per tali ragioni, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sarebbe utile capire se la scoperta in questione possa costituire un passo avanti o un’ennesima reclame nella lotta a quello che molti ritengono un orribile gap estetico.