A seguito delle piogge costanti dei giorni scorsi, abbiamo fatto alcuni sopralluoghi su tutto il territorio e sulla costa in generale. Nel riscontrare molte criticità relative alla regolare manutenzione sulle strade provinciali che è divenuta ormai un miraggio, stante il fatto che la provincia ha cancellato il nostro territorio dalle proprie competenze ancora attribuite. Ci siamo imbattuti in quello scorcio di mare che è prospiciente Capo Rizzuto e nello specifico il promontorio di Torre Vecchia.
Appare alquanto sconcertante riscontrare il peggioramento delle condizioni in cui versa Torre Vecchia, è evidente che è in atto un ribassamento del promontorio quasi a voler staccare la Torre e il suo lembo di terra davanti dal resto della costa.
Tutto questo accade nella totale assenza degli uffici regionali competenti o meglio per la burocrazia degli uffici che giocano al rimpallo delle competenze incuranti che probabilmente a breve sarà troppo tardi per poter intervenire.
Il tratto interessato dai lavori prevede un coronamento della base prospiciente Torre Vecchia con massi ciclopici posti a mare, proprio a protezione della costa e per il consolidamento del piede della falesia.
Abbiamo più volte sollecitato la Regione Calabria ed i suoi uffici affinchè partisse il primo lotto dei lavori di consolidamento del tratto di costa relativo al promontorio Torre Vecchia; una gara espletata ed aggiudicata da più di un anno ma che giace tra la corrispondenza degli uffici che giocano a chi la spara più grossa sul, a questo punto ci viene spontaneo, metodo migliore per non effettuare i lavori.
Le responsabilità di quanto sta accadendo vanno addebitate, da quanto ci risulta, ad uno scambio di lettere e richieste formulate dagli uffici AMP Capo Rizzuto che, piuttosto di preoccuparsi su quanto accade in mare, vanno a complicare la vita ai territori con richieste paradossali o assurde tese al solo fine della non tutela dei luoghi o territori. Nello specifico l’AMP attraverso un suo dipendente, non conosciamo le competenze scientifiche della persona, pare abbia richiesto un ulteriore studio su quello che è l’impatto dei massi posati sul fondale interessato. Restiamo basiti perché è da più di un anno che di questo cantiere si sono perse le tracce, proprio perché chi non vive sul territorio non sa, non capisce e non vuol capire cosa significhi per la cittadinanza di Isola la tutela di quel promontorio e di un bene che ne identifica lo stesso che è Torre Vecchia. La Regione Calabria batta un colpo se esiste!
Una amara considerazione è doverosa dirla: Torre Vecchia sta sprofondando nelle beghe della burocrazia. Mai più corretto è stato il detto isolitano: i cca cu medicu studìa, u malatu si nda iutu ( finchè il medico studia la cura il malato è benchè morto)!