L’atroce coincidenza, verificatasi quest’anno, del 23° anniversario dall’approvazione a New York della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, celebrata in tutto il mondo giorno 20 novembre, con il violento attacco da parte di Israele a Gaza, in cui hanno perso la vita diversi bambini, ha determinato Emilio De Masi, presidente del Gruppo IdV in Consiglio regionale, a depositare (prot. 53111 del 05/12/2012), insieme ai colleghi consiglieri Giuseppe Giordano e Domenico Talarico, una proposta di legge di modifica dello Statuto della Regione. L’iniziativa legislativa, formalmente semplice, è mossa dalla convinzione che sia importante, come già avvenuto in altre regioni nel recente passato, dare un segnale istituzionale positivo di attenzione all’infanzia e all’adolescenza, anche attraverso il recepimento nell’ordinamento regionale, dei principi della Convenzione Onu del 1989. Quest’ultima rappresentò, e rappresenta ancora oggi, nella misura in cui non ovunque e non sempre, purtroppo, costituisce direttrice sulla quale si muovono le politiche e le azioni degli Stati, delle Regioni, delle Città, una vera e propria rivoluzione. La sfida era ed è, quella di riconoscere il bambino non soltanto come oggetto di tutela ed assistenza, ma anche come soggetto titolare di diritti: civili, politici, economici, sociali e culturali. Indifferentemente dal posto in cui nasce e cresce.
Eppure, c’è da constatare, che non tutti i bambini e non tutti gli adolescenti sono uguali, né vivono in condizione di uguaglianza, anche all’interno dello stesso Paese. Questione progressivamente rimossa nell’errata e frettolosa considerazione che situazioni simili non riguardassero più le nostre regioni. E invece, la globalizzazione prima, le immigrazioni di massa e la crisi economica poi, costringono a fare i conti con il triste dato secondo il quale un bambino su quattro in Italia è a rischio povertà, con tutto quel che ne consegue. La strada appare in salita, dunque, e percorrerla richiede attenzione e impegno costante. Ne è convinto Emilio De Masi, primo firmatario della proposta, che ritiene improcrastinabile, da parte delle Istituzioni, l’attuazione di politiche diverse, che pongano i bambini al centro dei percorsi e delle scelte, non semplicemente e specificatamente rispetto alle sole azioni che li riguardano direttamente. Indirizzando, invero, i propri processi verso quella trasformazione, definita da più parti come “unica vera rivoluzione possibile”, della visione “Adultocentrica” del mondo con quella “Bambinocentrica”. Una visione, per definizione, negazione di qualsiasi forma di confusione, di violenza, di persecuzione, di settarismo e di alienazione, proiettata piuttosto a incentivare politiche per l’educazione, dalla scuola alla cultura in senso più lato, politiche ambientali e urbanistiche, ma anche economiche, più attente ai bisogni delle persone e alla tutela di interessi collettivi. Così, con la modifica allo Statuto, il gruppo regionale IdV si fa promotore dell’introduzione, tra gli obiettivi declinati all’art. 2, verso il raggiungimento dei quali è indirizzata l’azione della Regione, di quello della “promozione e diffusione di una cultura dell’infanzia e dell’adolescenza volta al riconoscimento dei bambini e delle bambine, degli adolescenti e delle adolescenti, come soggetti titolari dei diritti sanciti dalle convenzioni internazionali”.