Due incontri pubblici, sette relatori ascoltati, diversi incontri con il M5S di Corigliano, numerosi momenti di confronto con i cittadini: il Meetup Rossano In Movimento, a pochi giorni dal referendum, chiarisce la sua posizione sulla fusione. Si all’Unione dei due Comuni, No alla Fusione.
Gli attivisti di Rossano In Movimento dichiarano il loro No alla fusione e si pongono il 22 ottobre accanto al M5S di Corigliano. I cittadini delle due città vanno difesi da un progetto che già altrove ha provocato disastri e che nessuna garanzia circa i vantaggi, oggi, offre.
SI all’Unione. Arriva puntuale la proposta dei grillini rossanesi per rilanciare le due città e creare quel senso di comunità che oggi manca. L’Unione dei Comuni consente di creare un nuovo ente territoriale per mettere insieme tutte le funzioni e i servizi oggi esercitati dagli stessi Comuni.
La sua composizione – un Presidente, una Giunta, un Consiglio – senza nuovi o maggiori oneri per i cittadini, permette di creare il necessario rapporto di fiducia tra le due comunità, per il rilancio credibile ed effettivo del territorio. L’Unione consente, inoltre, di avere numerosi vantaggi: servizi più efficienti a minori costi, con risparmi per i cittadini; svincolo dal pareggio di bilancio, con possibilità di assunzioni; riduzione della spesa pubblica; contributi statali e comunitari (nella stessa misura della fusione); aumento dell’innovazione tecnologica.
Due Comuni, dunque, che costano meno al cittadino e producono di più. In ogni caso un progetto reversibile. Le due realtà possono recedere o sciogliere l’Unione stessa.
No alla Fusione. Il Meetup “Rossano In Movimento” boccia la fusione. Nessuna garanzia per i cittadini su un progetto irreversibile che in Valsamoggia ha provocato un aumento vertiginoso delle tasse e la chiusura di numerosi esercizi commerciali.
A rischio la democrazia delle due città e l’economia già piegata dalla crisi.
Salvo le ipotesi di fusione tra piccoli Comuni, questa nuova veste amministrativa rappresenta solo un’operazione di accentramento del potere nelle mani di pochi. A nulla servono, infatti, i Municipi tanto sbandierati. Gli stessi possono solo esprimere un parere obbligatorio non vincolante. Il Comune unico, passando da 1 consigliere ogni 1.600 abitanti ad 1 consigliere ogni 3.200 abitanti, si presenta più lontano dal cittadino e dai suoi problemi quotidiani. Accertati gli svantaggi: i contributi statali vengono utilizzati, come dimostra Valsamoggia, per coprire solo in parte i notevoli ed aumentati costi della nuova macchina amministrativa (per la costruzione della Cittadella, armonizzazione dei software, specializzazione del personale, istituzione dei cosiddetti uffici front office). Il nuovo Comune, dato l’aumento della popolazione, come riportano i dati del Ministero dell’Interno costa di più al cittadino: si passa da una spesa per ciascun cittadino di 699 euro ad una spesa di 860 euro. Sempre i dati del Ministero confermano e accertano l’aumento dei tributi comunali per ciascun cittadino in caso di fusione: si passa dalle 580 euro alle 668 euro.
A pagare le spese di un progetto che nessuna garanzia offre, e che è irreversibile, sarebbero i cittadini di Rossano e Corigliano.
Valutati i vantaggi e gli svantaggi, Rossano In Movimento dice, quindi, SI all’Unione e NO alla Fusione, ponendosi il 22 ottobre accanto al M5S di Corigliano.