No alle ricerche del petrolio del colosso Shell nello Jonio. Mentre vengono paralizzati le fonti rinnovabili, si autorizzano questi colossi a venire a fare scempio nella nostra regione perché è più facile e più redditizio per lo Stato. Il sindaco Ciminelli preoccupato per le sorti della secca si prepara alla battaglia. Amendolara come comune capofila del progetto Unesco, ha convocato per lunedì 10, di mattina, un consiglio comunale ad hoc insieme ai nove comuni che fanno parte della proposta. Sarà anche allargato ai sindaci di Trebisacce fino a Villapiana per deliberare contro qualsiasi tipo di trivellazione o di sfruttamento a danno delle occasioni di sviluppo sostenibile dell’intero territorio. È, questa, la preoccupazione del Primo Cittadino di Amendolara espressa anche all’indomani della conferenza stampa congiunta tenutasi ieri a Policoro che è stata convocata dai sindaci delle 3 regioni Puglia, Basilicata e Calabria. Nel corso dell’incontro, è stata indetta una manifestazione interregionale, per lunedì 17 a Policoro, contro la trivellazione nello Jonio. Il comune di Amendolara, inoltre, si renderà promotore presso la popolazione, coinvolgendo anche le scuole e tutti i sindaci contro questo ennesimo scempio che si vuole consumare e contro un ulteriore scippo di futuro che si vorrebbe far realizzare alla Multinazionale.
Il blog “Secca-Tevi” lo abbiamo istituito – dice Ciminelli – per dire alla gente di dimostrare tutta l’indignazione in merito e perché ci siamo seccati di subire queste cose. Tutti potranno dire la loro, manifestare il dissenso o eventualmente anche il consenso. Si rispettano tutti i pareri. La battaglia sarà dura perchè la legislazione in merito è molto permissiva e consente tale l’operazione. Ci dobbiamo battere contro questa iniziativa e contro le scellerate concessioni per le trivellazioni. Noi dobbiamo come Regione e come bacino dello jonio incidere a livello nazionale e proporre un cambio di politica . Le trivellazioni – continua il sindaco – arrivano fino al mare di Sicilia, ciò vuol dire che è una scelta politica del Governo. Se ci dobbiamo contraddistinguere per qualcosa – precisa Ciminelli – noi meridionali che puntiamo sulla qualità della vita, sull’agricoltura e siti naturalistici, non possiamo permettere a queste multinazionali di impadronirsi del nostro territorio. La secca di Amendolara, tra poco diventerà patrimonio dell’Unesco e sarebbe il primo sito da trivellare. Tutto ciò è assurdo – conclude il Primo Cittadino – se si pensa che rientra nella direttiva habitat che è una zona speciale di interesse comunitario. Io non ci sto. Tra l’altro, il petrolio che dovrebbe essere estratto, oltre ad essere poco è anche di scarsa qualità. Questo tipo di trivellazione può avvenire solo a condizioni vantaggiose per la Multinazionale procurando ingenti danni al nostro territorio. È un baratto – chiosa Ciminelli – che l’Alto Jonio respingerà con ogni forza.