Interrogazione a risposta scritta:
Andrea Maestri, Civati, Brignone e Pastorino.
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
Per sapere
PREMESSO CHE:
– la condizione della linea ferroviaria Jonica che collega Taranto e Reggio Calabria, nonostante coinvolga tre regioni e numerosi centri portuali e turistici è in uno stato di degrado storico tristemente noto, con continui tagli ai collegamenti e una situazione drammatica per i pendolari;
– per aver protestato contro questa situazione di abbandono, il 15 settembre 2012, 14 persone furono denunciate con l’accusa di « interruzione di pubblico servizio » e richiesto loro il rimborso di 5 mila euro per i danni causati durante la manifestazione, organizzata da associazioni del territorio, avvenuta presso la stazione di Rossano (CS). Il 18 settembre 2017 sono state tutte assolte, perché « il fatto non sussiste »;
– il rapporto Pendolaria 2016 di Legambiente riporta per la Calabria: dal 2010 a oggi, tagli nel servizio ferroviario calabrese pari al -26,4 per cento; aumento delle tariffe del +20 per cento; età media dei treni circolanti di 22,1 anni;
– da Reggio a Taranto esistono solo 6 collegamenti al giorno tramite intercity e/o regionali e autobus, con 1, 2 o 3 cambi per un tempo di percorrenza che va dalle 6 alle 8 ore e 52 minuti, oltre a un collegamento con autobus che è il più competitivo con 5 ore e 15 minuti;
– a maggio 2017 è stato sottoscritto, dal presidente della regione Calabria, dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e dal direttore generale RFI, un protocollo d’intesa per i collegamenti ferroviari sulla linea jonica, con un investimento di circa 500 milioni di euro (delibera Cipe 1° dicembre 2016: investimenti per 307 milioni di euro su fondi regionali di sviluppo e coesione del POR Calabria + 200 milioni di euro di risorse recuperate da un precedente progetto di Rfi e da fondi nazionali). Tra i principali interventi: la velocizzazione della linea jonica (innalzamento al rango C, che non riguarda l’alta velocità per la quale è previsto il « Rango P »); l’eliminazione di passaggi a livello per migliorare le prestazioni dei servizi di trasporto; il rinnovo degli scambi e dei binari dove è necessario; la riqualificazione delle stazioni; il rispetto dei tempi per l’esecuzione dei lavori; gli interventi di manutenzione straordinaria e di potenziamento infrastrutturale sulla linea Sibari-Crotone-Catanzaro. Altri 70 milioni di euro sono stati destinati all’acquisto di treni nuovi e dovrebbero far parte di un ulteriore accordo da sottoscrivere con Trenitalia, che dovrebbero entrare in esercizio fra il 2019 e il 2022;
– le associazioni della rete Fibc (Ferrovia ionica bene comune) denunciano l’impossibilità di accedere dal sito della regione alla documentazione progettuale di Rfi relativa agli interventi e all’interezza del finanziamento;
– da queste si evincerebbe, quindi, che le risorse pubbliche della regione Calabria sono state attribuite a Rfi senza che sia stato reso pubblico il progetto delle opere (con relative tavole tecniche), il capitolato con i singoli interventi (e relativi computo metrico e valorizzazione economica delle opere), il cronoprogramma degli interventi. Gli unici elaborati resi pubblici sarebbero quelli della linea Sibari-Catanzaro;
– nel giugno 2017 sono cominciati i lavori della linea jonica calabrese con la manutenzione del tratto ferroviario Sibari-Catanzaro, che è stato totalmente chiuso al transito e dovevano terminare entro il 10 settembre. Un parziale cedimento strutturale della volta in Galleria Cutro ha causato il primo ritardo e prorogato la riapertura a fine mese
– Se il Governo sia a conoscenza della documentazione progettuale di Rfi relativa agli interventi sulla linea ferroviaria jonica Reggio Calabria-Taranto; alla luce delle criticità sopra evidenziate, quali iniziative di competenza intenda assumere per garantire la piena applicazione del principio di legalità di cui all’articolo 97 della Costituzione e dei principi di pubblicità e trasparenza, di cui alla legge n. 241 del 1990 e al decreto legislativo n. 97 del 2016, il cosiddetto « freedom of infomation act » italiano;
– Se non ritenga opportuno aprire un tavolo tecnico permanente coinvolgendo i soggetti interessati e i rappresentanti delle associazioni della rete Fibc, per una valutazione delle opere di progetto, per il monitoraggio, per il controllo e per l’avanzamento dei lavori, in un’ottica di pieno rispetto nei confronti della popolazione calabrese storicamente svantaggiata da servizi ferroviari obsoleti, insufficienti e a rischio infiltrazioni malavitose. (4-17970)
E’ UNA FARSA DI VECCHIO TIPO!!!PER LA LINEA JONICA E’ SEMPRE CARNEVALE!!!!!
SIAMO SEMPRE ALLE SOLITE, NIENTE DI NUOVO