La sospensione da parte della LILT dell’attività di screening per conto dell’ASP di Catanzaro finalizzata alla prevenzione del tumore della mammella a seguito di diversificate e distinte posizioni in ordine agli approfondimenti di secondo livello ritenuti necessari in determinati casi dalla LILT e considerati invece inappropriati da parte dell’ASP.
Sono particolarmente convinto dell’importante ruolo nell’ambito della prevenzione svolto in questi ultimi anni dalla Sezione Provinciale della LILT di Catanzaro, presieduta dall’avv. Cettina Stanizzi, cui è unanimemente riconosciuto il merito di aver svolto e di continuare a svolgere un servizio importantissimo per le donne.
Per questo auspico che nel più breve tempo possibile si possa addivenire ad un componimento della vicenda al fine di proseguire in sinergia e in comunione di intenti un percorso di prevenzione proficuo tra enti che hanno obiettivi comuni.
Proprio il mancato raggiungimento dei livelli minimi di screening previsti dal Ministero della Salute e dagli Obiettivi di Piano per la Regione Calabria impone forme di collaborazione sempre più intense con il terzo settore di cui fa parte integrante la LILT, la quale peraltro è ente di diritto pubblico vigilato dal Ministero della Salute, che ha come obiettivo primario la prevenzione in tutte le sue articolazioni, sia operative che di convincimento verso la sottoposizione ad esami non invasivi che spesso salvano la vita delle persone.
Risulterebbe veramente incomprensibile la disdetta da parte dell’ASP di Catanzaro della convenzione con la LILT che sancirebbe la fine di una collaborazione apprezzata da tutti e in particolar modo dalle donne della Provincia di Catanzaro, i cui risultati sono davvero apprezzabili.