Ho letto la tua nota sulla gestione “De Felice” della SACAL e dei due ridotti aeroporti di Crotone e Reggio Calabria. Una analisi lucida e concreta che rispecchia i timori che come struttura sindacale avevamo espresso, cinque mesi fa, sulla scelta dell’uomo di legge, in un incontro politico-sociale con l’intento di creare le nuove basi per il rilancio e rivalutazione del triangolo aeroportuale calabro. Noi, già allora, esprimemmo i nostri dubbi in materia di scelta dell’uomo che avrebbe dovuto guidare il cambiamento agendo nella legalità e legittimità, muovendosi alla luce del sole e senza sotterfugi di qualunque genere. Sapevamo perfettamente che non era un esponente dell’ambiente volo e che non aveva quelle conoscenze in materia di gestione aeroportuale, per traghettare il bistrattato e dilaniato sistema fuori dalla palude in cui era precipitato negli ultimi tempi, eppure nonostante le nostre perplessità e reticenze, decidemmo di aspettare per vedere cosa sarebbe venuto fuori dal calderone, soprattutto dopo le parole del neo-presidente, centellinate in un incontro con le varie strutture sindacali, parole che oggi, seguendo i fatti giornalieri dei tre aeroporti, suonano come tante altre già sentite ma mai concretizzate, ovvero un vuoto completo di programmi e di operazioni per concretizzare il movimento dei tre scali in rapporto al sociale, alla posizione territoriale e alla densità utenza, con ruoli specifici. Come sindacato avevamo disegnato, tempo fa, le diverse funzioni operative da svolgere in rapporto all’ambiente, alla geografia e alla densità utenza nelle zone dei tre aeroporti costituenti un triangolo. Pur troppo, caro Mario, nessuna concretizzazione per quella indicazione, oggi, pertanto, possiamo amaramente dire che ancora una volta “NOI AVEVAMO RAGIONE”, sulle scelte effettuate dalla solita politica che, una volta di più, ha dimostrato la sua incompetenza in materia decidendo per colorazione e non certo per conoscenza diretta dell’ambiente aereo. Il nostro suggerimento, che ripetiamo da sempre, era ed è quello di avere un tecnico del settore, competente in materia, alla presidenza come gestore regionale con la possibilità di riequilibrare la sorti e disegnare scenari diversi fuori da quelli cupi che si addensano al momento. Inoltre, gli scenari interni, con assegnazione posizioni e cambio impegno dei dipendenti, vengono fatte senza un riscontro delle necessità e un confronto costruttivo con le OO.SS, scelte che, a nostro avviso, sono fuori da ogni regola contrattuale e legale. Ma non è solo questo, la dialettica dell’attuale presidente ci sembra una sorta di racconto fantasy senza tenere in nessun conto, colpa anche dell’ENAC e di tutti coloro che sostengono che Crotone e Reggio dovrebbero essere cancellati, assurdità che da un po’ di tempo “fumano” nei cervelli degli incompetenti in materia Egregio Mario Magno, in questo modo non si va da nessuna parte, inoltre i dati del personale esistente al momento sono i seguenti:
Crotone -27 persone
Reggio 104
Lamezia 254
Che facciamo? Lapidiamo una parte di questi per permettere certe scelte cervellotiche e strani bandi di selezione? Cerchiamo di essere logici, non è così che si rilancia il settore, non certamente eliminando delle figure la cui professionalità è indiscutibile. In tutto questo caos emerge un preoccupante neo amministrativo ovvero la società ha oggi, secondo alcuni dati, avrebbe un disavanzo di circa 3 milioni e trecento mila euro che non sono stati ancora ripianati, un dislivello economico già precedente risalente al 2016. Viste le diverse situazioni temiamo fortemente per il futuro anche del Lamezia Terme e considerando tutti i fatti abbiamo più volte chiesto un incontro con il presidente SACAL senza ricevere alcuna risposta. Dopo quattro mesi d’insediamento nessuna chiarezza sul domani del triangolo aeroportuale calabro. Riteniamo che il tuo intervento non debba rimanere isolato, ma dovrà essere seguito da altri a cui sta a cuore la struttura aerea della nostra regione.