Dopo un’attenta analisi lanciata dalla proposta della Multinazionale Ostro Ambiente srl del 6 luglio scorso, e dopo aver svolto accurate indagini sulle tipologie di impianti ed imprese sul territorio locale, lo scorso 2 agosto si è costituito ufficialmente a Strongoli il Comitato al quale hanno aderito associazioni, comitati del comprensorio e numerosi cittadini. Professionisti, cittadini, associazionismo e cittadinanza attiva, hanno deciso di mettere la propria faccia per opporsi ad un progetto che è stato presentato all’amministrazione comunale con un plico contenente scarse informazioni dal titolo “la cittadella del recupero”. Un’unione, quella del Comitato, che ha intenti chiarissimi: tutelare una zona della Calabria già particolarmente degradata che rischia di subire ulteriori danneggiamenti; opporsi alla realizzazione dell’infrastruttura così come presentata all’amministrazione comunale. Primo tra tutti, l’ipotesi di una costruzione di un impianto di riciclaggio fanghi, plastiche e stoccaggio residui da lavorazione, denominato “la cittadella del recupero” presentato dalla Ostro Ambiente srl. Ipotesi che il Comitato è determinato a contrastare. Il Comitato nella sua costituzione fa rilevare che “il territorio di Strongoli presenta valenze ambientali peculiari e riconosciute a livello regionale ed europeo; il territorio è già pesantemente gravato dalla presenza del grande impianto Biomasse per la produzione di energia elettrica tramite combustione di cippato nazionale ed estero; il Comune si dovrebbe prefiggere l’utilizzo delle risorse del territorio nel rispetto di uno sviluppo ed utilizzo sostenibile anche al fine di mantenere inalterate le caratteristiche di naturalità e paesaggistiche presenti”. Tale caratteristiche, sostiene il Comitato, “costituiscono un patrimonio naturale insostituibile da mantenere e preservare anche per le generazioni future ed il mantenimento della buona qualità della vita rappresenta un valore irrinunciabile”. Nel territorio, nel frattempo, si è levato un velo di silenzio. Nessuna informazione è stata fornita sulla visita programmata nelle scorse settimane presso gli impianti ecocompatibili presenti su Roma, in Austria, Germania, Francia etc.”, così come su chi abbia accettato l’invito del sindaco Laurenzano. Il Comitato si farà “promotore di manifestazioni pubbliche per impedire la realizzazione dell’impianto, informando la popolazione sui rischi per la salute e sull’impatto negativo di detto impianto sul territorio, riservandosi di utilizzare le vie ritenute più idonee per il perseguimento dei fini prefissati”. “Ci opporremo per non far cedere i migliori terreni del nostro territorio Strongolese; ci opporremo per non far consumare suolo per “la cittadella del recupero” con un’impatto visivo di aree su terreni vergini che andrebbero a deturpare colline dolci, campi dove vengono prodotti pomodori, finocchi, olive, rucola, uva. Il nostro territorio produce infatti olio e vino biologico, prodotti a marchio IGT, DOC e DOP, che vengono esportati ed apprezzati in tutto il mondo. Si andrebbero a sacrificare posti di lavoro nell’agricoltura per posti di lavoro per “la cittadella del recupero”; abbiamo un territorio con vocazione al turismo. Nel piano regolatore di Strongoli quest’area risulta come terreno di prima qualità e di pregio”. È palese dunque che ci siano tutte le condizioni per stroncare sul nascere questo immondo progetto impianto denominato “la cittadella del recupero”. Magari sarebbe l’ennesimo che sciuperebbe le risorse e graverebbe sulle economie del nostro territorio. Da uno studio ed una ricerca del Comitato l’impianto “la cittadella del recupero” non sarebbe inserito in alcun contesto della programmazione regionale ma di un’iniziativa di un privato.
Il Comitato è stato costituito dalle seguenti associazioni: Il Melograno, la Pro Loco di Strongoli, Gruppo Filottete, Comitato Petelia Futura, una parte del comitato Ambiente e Vita, Associazione 3E Festival, Seminamente, Arci Go In; al Comitato al quale hanno aderito: il notaio Carlo Perri, il prof. Lorenzo Berna, la prof.ssa Annina Russano, la prof.ssa Eugenia Garritani, Lina Garritani, il dottor Nicola Garritani, l’avv. Francesco Fiorita, Otello Bruno, Maria Antoietta Salvati, Gennaro LeRose, il dr. Luigi Alfieri, l’avv. Giuseppina Citerà, Angelica Chiarelli, Caligiuri Ercole, Filippo Brasacchio, Todaro Cosimo. (Gianni LeRose)