Molte le adesioni che si prevedono per la “Marcia per la terra e la salute” che si terrà domani mattina, venerdì 28 luglio, per protestare contro l’ipotesi (ma si paventa una certezza) di ampliamento della discarica di Scala Coeli, al confine con il territorio di Crucoli.
Organizzata dai Comitati del Basso Ionio, la manifestazione mira oltretutto alla salvaguardia della valle del Fiume Nicà, oasi naturalistica ricca di corsi d’acqua e cuore agricolo di diversi paesi (Crucoli, Umbriatico, Terravecchia, Scala Coeli), dove abbondano colture biologiche, Dop e Igp e allevamenti di bovino podolico.
Sarà una manifestazione pacifica, precisano gli organizzatori in una nota a firma del Coordinamento dei Comitati del Basso Ionio (Provincia ionica cosentina e Alto crotonese), una “marcia lenta” di automobili e mezzi agricoli sulla Statale 106, con cui si intende chiedere alla Regione Calabria e al Governatore Oliverio di esprimere il proprio diniego all’ampliamento della discarica privata per rifiuti speciali situata nel territorio di Scala Coeli, mantenendo fede all’impegno assunto, di realizzare in Calabria l’obiettivo politico “discariche zero”.
L’evento, infatti, non vuole essere “contro” gli organismi regionali, con i quali si è stabilito un proficuo dialogo che si intende sempre più rafforzare, ma è per stimolare una risposta rapida e positiva, che vada in direzione della tutela dei territori, dell’ambiente e di una reale possibilità di progresso del Basso Ionio.
Ci saranno Amministratori comunali, agricoltori, operatori commerciali e turistici, associazioni culturali, ambientaliste e di categoria (in prima fila Legambiente, Italia Nostra, Cia e Coldiretti); rappresentanze delle forze produttive e sociali, di partiti politici, studenti e tanti cittadini, a dire no a un progetto definiti “scellerato”.
Le numerose adesioni (previste presenze di tutto il territorio, da Sibari a Crotone), dimostrano, infatti, il chiaro intento di affermare il valore della “Terra” da coltivare, valorizzare e custodire per le nuove generazioni, e della “Salute” come diritto imprescindibile, connesso alla vivibilità dei luoghi.
“La gigantesca discarica che si vuole costruire, – si legge nel documento diramato agli organi di stampa – potrebbe nuocere a tutto questo, al turismo e allo sviluppo di un territorio già depredato di diritti e di servizi e mortificato dall’abbandono; la richiesta al Presidente Oliverio è, infatti, anche quella di bonificare l’intera area attualmente adibita a discarica e porre fine allo scempio.”
Gli slogan “il territorio prima di tutto”, “non siamo la pattumiera d’Italia”, “sì alla bellezza, no alla monnezza” saranno scanditi durante il corteo, che muoverà proprio dalla Valle del Nicà: alle 9,00 è previsto il concentramento di automobili e mezzi agricoli sulla SP1 (presso pista go-kart in territorio di Crucoli); da lì il corteò attraverserà la Statale 106 Ionica per raggiungere Torretta, con attraversamento del centro abitato fino al bivio per Crucoli e poi proseguirà in direzione inversa, sempre sulla statale, con breve sosta sul ponte del fiume Nicà. Da qui si riprenderà verso nord, percorrendo tutto il tratto cariatese fino al bivio per Scala Coeli, per poi concludere il suo tragitto nel piazzale dell’ex ospedale di Cariati.
La manifestazione terminerà con interventi e dibattito proprio nel luogo-simbolo di diritti negati e dei presidi di resistenza tenuti nelle scorse settimane dai comitati attraverso sit-in informativi e una raccolta firme, che hanno dato grandi risultati di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini.
“Occorre, infine, rilevare, – conclude il comunicato stampa – il grande entusiasmo della vigilia, che i Comitati (di Crucoli, Cariati, Rossano, Terravecchia, Scala Coeli), continuano a registrare tra cittadini residenti, emigrati e turisti, nonostante qualche maldestro tentativo di ostacolare il successo evidente della mobilitazione. La “Marcia per la Terra e la Salute” vuole lanciare un grido d’allarme di fronte al pericolo di un ulteriore scempio e, soprattutto, affermare la dignità di un territorio come il Basso Ionio, che ha bisogno di diritti, giustizia e soprattutto di ascolto.