Il fascino delle antiche tratte e come questo possa funzionare da attrattore per tante tipologie diverse di turismo, nonché l’esame del disegno di legge, attualmente in discussione al Senato, che proprio di ferrovie turistiche si occupa, sono stati al centro della discussione. Queste strade ferrate finiscono del resto per essere legate non solo allo specifico paesaggio che attraversano, ma anche all’anima e alla memoria dei territori stessi, rivelandosi un modo di viaggiare slow che permette la riscoperta di luoghi affascinanti e spesso meno noti.
La conferenza, organizzata con il patrocinio del Parco Nazionale della Sila dall’ASSTRA, l’associazione nazionale che rappresenta in via maggioritaria il sistema imprenditoriale del trasporto pubblico locale e regionale, e dalle Ferrovie della Calabria, che occupano un posto di riguardo in questo ambito grazie al loro pionieristico “Treno a vapore della Sila”, ha registrato una partecipazione importante, sia in termini numerici che di rappresentanza.
I giudizi sul Parco, tanto più importanti in quanto formulati a partire da una prospettiva esterna, sono stati molto lusinghieri; molti dei conferenzieri si sono meravigliati di trovarsi «in una Svizzera al centro del Mediterraneo».
Come ha ricordato nei suoi saluti il Commissario Straordinario del Parco Nazionale della Sila, la professoressa Sonia Ferrari: « Oggi il Parco e la Riserva MaB “Sila” UNESCO sono divenuti un grande motore di sviluppo sostenibile per il territorio. Sono felice che grazie anche alle Ferrovie della Calabria si riesca a far conoscere una Calabria diversa, una Calabria positiva… Noi del resto crediamo molto nello slow tourism, che oggi rappresenta una scommessa sicuramente vincente, e nella riscoperta della mobilità lenta. In tutto questo si inseriscono benissimo il treno della Sila e le ferrovie turistiche in genere».
L’appuntamento è al prossimo anno, per quello che i partecipanti si augurano divenga una occasione periodica per fare il punto della situazione e per l’interscambio di nuove idee.