Si sono tenuti ieri a Cariati i funerali di una giovane 40enne, madre di quattro bambini. La donna, all’ottavo mese di gravidanza, è deceduta a seguito, pare, di un arresto cardiaco. E non ce l’ha fatta neanche la piccola che portava in grembo. Ma se ci fossero state strutture adeguate, almeno la bambina si sarebbe potuta salvare? È un’ipotesi, ma nessuno lo saprà mai.
«Si tratta dell’ennesima tragedia, dell’ennesimo furto di diritti a cui la popolazione di questo territorio deve soccombere – ha detto indignata la sindaca di Cariati Filomena Greco – . Siamo nauseati dall’incomprensibile noncuranza delle istituzioni. Non sappiamo se l’ospedale della Sibaritide verrà mai realizzato. Intanto, nel Basso Jonio cosentino si muore di disservizi. Ma ora basta! Altro che riduzione del punto di primo intervento. Noi vogliamo che venga riaperto l’ospedale Vittorio Cosentino, che venga allestito a Cariati un pronto soccorso efficiente e capace anche di sopperire all’aumento di popolazione che durante i mesi estivi si verifica sia a Cariati e che nei paesi limitrofi».
È di pochi giorni fa, infatti, la notizia che nella bozza di atto aziendale dell’Asp di Cosenza si prevede un ridimensionamento del ppi. «Come se l’attuale carenza di servizi e di strutture non fosse già una realtà drammatica», ha detto ancora la Prima cittadina.
E le fa eco l’assessore alla Sanità Maria Elena Ciccopiedi: «Sembra evidente ormai che esiste una precisa volontà politica di abbandonare questo territorio. A febbraio scorso con la sindaca Greco abbiamo incontrato il commissario Scura per avere notizie sull’apertura della casa della salute di Cariati, per la realizzazione della quale dal dicembre 2015 sono stati stanziati oltre nove milioni di euro. Ma ad ora, purtroppo, non sono state neanche avviate le procedure preliminari per l’inizio dei lavori. In quello stesso incontro, avevamo chiesto anche un potenziamento del punto di pronto intervento. E ora, invece, ci ritroviamo a rischiare addirittura che vengano dimezzate le ore di apertura dello stesso. Anche la richiesta di spostare a Cariati settanta posti letto di una struttura privata, il cui parere è stato richiesto a fine marzo – continua l’Assessore – , risulta ancora oggi inevasa dalla Regione. In sostanza – conclude – , sembra che si agisca con ogni mezzo per impedire a questo territorio e a questa popolazione di vivere in condizioni dignitose».
«La verità è che siamo stanchi – tuona ancora la Sindaca – , ma non rassegnati. Ormai manca tutto dalle nostre parti: questa fascia jonica non ha strade adeguate, non è servita da treni e l’unico aeroporto che c’era è stato chiuso. C’erano ospedali funzionanti che sono stati ridimensionati o addirittura chiusi, e quelli che sono rimasti aperti versano in condizioni inaccettabili. La situazione ormai non è più sostenibile. Non abbiamo intenzione di abdicare alla nostra dignità di cittadini italiani».