Non credo che l’Assessore Proto otterrà una benchè minima risposta. (leggi articolo Proto) Il muro di gomma, artatamente costruito per celare gli oscuri disegni, (che poi tanto oscuri non sono, considerato l’atavico binario morto su cui i poteri forti hanno da decenni fatto confluire la nostra città), respingerà ancora le richieste di qualsivoglia natura. Eppure si sono sprecati gli inviti e le interpellanze, postulate dal fior fiore della nostra politica locale e regionale. Quel muro ha sempre respinto tutto.
Però, poichè non è sempre lecito lamentarsi, sarebbe saggio, una volta tanto, fare una sana autocritica. Facciamo un salto indietro a quella famosa scadenza di quell’ennesima gestione provvisoria, che avrebbe consentito la prosecuzione, seppure in forma ridotta, dell’attività di volo sullo scalo. Per una sporca manciata di soldi, si è consentito al Sig. Enac di chiudere, con uno scandaloso anticipo di 5 gg sulla data prefissata, l’attività di volo e tutto ciò che ruotava attorno ad esso; comprese, non dimentichiamolo mai, tutte quelle persone che avevano dato l’anima per far vivere lo scalo, rinunciando anche a diversi stipendi , pur di dare un futuro alle loro famiglie ed un servizio duraturo a tutto il crotonese Il perchè di tutto questo lo sanno solo coloro che hanno consentito che si consumasse questa scellerata tragicommedia.
E’ vero, ci si può ancora affidare alla sentenza del Consiglio di Stato. Ma la domanda è: siamo sicuri che nell’ottimistica ipotesi in cui la sentenza fosse favorevole, il sig. Enac non riproporrà un altro bando con altre condizioni capestro ? Lo può fare, perché è previsto dalla normativa sugli scali nazionali concedere la gestione a società con solidi requisiti economici e di competenza gestionale. E’ dunque in grado la Sagas di fare tutto questo ?
Il mio pensiero, in questo momento, corre a tutti quei giovani , moltissimi e sparsi in ogni angolo d’Italia e d’ Europa, che non possono riunirsi alle famiglie se non sobbarcandosi ad estenuanti viaggi in bus. O peggio ancora ai malati costretti ai cosiddetti viaggi della speranza in un territorio in cui tra poco non ci saranno neanche più treni ( alzi la mano chi crede seriamente ai 500 milioni di stanziamento per la ferrovia jonica).
Le considerazioni del nostro assessore, apparentemente, non fanno una grinza, ma spero che d’ora in poi la sua coscienza, assieme a quella di tantissimi altri del suo rango, abbia qualche motivo di riflessione in più.
Angelo Tessadri