Una volta si raccontava che tutte le strade portassero a Roma, oggi quella metafora potrebbe essere declinata così: non ci sono più le strade (almeno qui nella nostra provincia) ed a Roma non ci si arriva più in nessun modo. È ovvio che quando parliamo di strade lo facciamo dando ad esse un significato più ampio, ci riferiamo a tutte le infrastrutture viarie, siano esse intese come stradali, ferroviarie, portuali, aereoportuali e chi più ne ha più ne metta. Crotone da tempo ormai vive in una sorta di isolamento in parte dovuto ai famigerati tagli alle Province ma per la maggiore attribuibili alla negligenza ed alla inconsistenza di una classe politica e dirigente sempre più inadeguata per la città e per il suo territorio. Ed il diritto alla mobilità per tutti i cittadini, quello sancito dall’art. 16 della Costituzione italiana e dall’art.II-105 della Carta dei diritti europea, qui da noi è negato più che altrove.
A noi è negato il diritto di poterci spostare verso il resto dell’Italia, dell’Europa, del Mondo ma anche, e soprattutto, è negato il diritto di poterci muovere senza correre rischi all’interno del territorio.
La viabilità provinciale, senza più nessuno che ne curi la manutenzione, e dopo anni di abbandono completo è seriamente compromessa, rende difficile la mobilità dei cittadini e rende sempre più complicato il lavoro di tutti quegli agricoltori che con grandi peripezie e nell’indifferenza più assoluta delle istituzioni locali portano avanti le loro aziende.
Il dibattito sulla famigerata 106 ionica, sulla ferrovia, sul porto e sull’aereoporto, anche se al momento infruttuoso, e nonostante non ci lasci assolutamente tranquilli per l’evolversi dei fatti, gode dell’attenzione dei media e, pur senza risultati apprezzabili, vive un momento di tensione nella opinione pubblica.
Ci pare, invece, che nessuno più si ricordi delle condizioni della viabilità interna, sopratutto in vista del periodo più ‘caldo’ della stagione quando sulle strade circoleranno più mezzi.
A nostro avviso, proprio l’approssimarsi della stagione calda dovrebbe mettere qualche preoccupazione in più nei sindaci del territorio che dovrebbero esporre il problema con maggior vigore nelle sedi competenti.
Non si può nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi.
Ne tantomeno si può più rispondere ai sindaci di chiudere le strade e lasciare loro la responsabilità circa l’incolumità della propria gente, così come non si puòpiù pretendere che quel poco di indotto economico mosso dall’agricoltura subisca ulteriori danni.
Sembra davvero un atteggiamento paradossale per non dire irresponsabile.
Non possiamo più stare ad aspettare, pertanto invitiamo tutti i sindaci del Crotonese a mobilitarsi, insieme a noi, in un’iniziativa da concordare nel più breve tempo possibile, per richiamare a responsabilità chi è tenuto a garantire che il diritto alla mobilità dei nostri concittadini venga rispettato. L’intento è quello di aiutare l’Ente Provincia a costruire un progetto integrato tra i vari paese dell’entroterra finalizzato a raggiungere in breve tempo la risoluzione dei disagi che limitano la mobilità tra gli stessi.
Concordo in toto i nostri sindaci devono farsi sentire, ho espresso piu’volte che la nostra terra speciamente il crotonese e’abbandonato nessuno si fa carico delle infrastrutture mancanti e pericolosi non abbiamo se non su gomma collegamenti con il il resto dell’italia vedi ferrovie,aeroporto ecc,ecc la stagione estiva e’alle porte e tutto e’fermo, come puo’ un turista arrivare nel crotonese,mi chiedo come possono ricevere prenotazioni i villaggi politici sveglia ma svegliatevi adesso domani e’gia’ tardi.per quanto riguarda la viabilita’ interna mi chiedo qualcuno si e’ mai posto il problema della pericolosita’della strada (mi sembra provinciale) che collega isola di capo rizzuto con capo rizzuto
Segnaletica zero illuminazione zero assurdo rotonde senza illuminazione questo e’ solo un esempio. Sveglia sveglia sveglia stagione 2017 alle porte