Un luogo da sogno e da favola, se non fosse per le strade che non ci sono, e che sono, ahinoi, una triste realtà. L’altro ieri uno dei momenti più esaltanti e significativi, promosso dal liceo classico Borelli nel salone dell’Incannicciata del Castello, è stato la inaugurazione della mostra “Indossare la storia”, un vasto repertorio di costumi d’epoca, catalogati dagli studenti delle classi IVdel liceo classico, assistiti da esperti e tutor, restaurati dalle detenute del carcere femminile di Castrovillari e curati dall’associazione Itineraria Bruttii, grazie ad un progetto didattico nei musei, nei siti di interesse archeologico, storico e culturale o nelle istituzioni culturali e scientifiche, finanziato dal Miur. Una giornata di particolare importanza, a cui hanno partecipato il prefetto di Crotone Vincenzo De Vivo, il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Diego Bouchè, la coordinatrice dell’Ufficio scolastico di Crotone Rosanna Barbieri, Pasquale Lopetrone della Soprintendenza belle arti e paesaggio della Calabria, Maria Luisa Mendicino direttore della Casa circondariale di Castrovillari, Bruno Cortese coordinatore regionale del Club dei borghi più belli d’Italia, il sindaco Salvatore Giordano, la dirigente scolastica Antonella Ferrazzo, che ha fatto gli onori di casa moderando i lavori dei tanti ospiti, i quali hanno espresso particolare apprezzamento verso gli studenti e i docenti di questa scuola, in un clima di fascino e di impeccabile organizzazione. La presentazione del progetto è stata curata dal direttore scientifico Paolo Gallo e dal coordinatore didattico Tommaso Squillace, con la documentazione fotografica di Pino Barone e la informatizzazione dati di Antonio De Rito, ed il supporto dei docenti interni Caterina Curto, Rosalba Ziparo, Antonella Parisi, Teresa Amoruso, Adriana Coricello, Concetta Ammirati, Marcella Grisi. Un lavoro lungo, meticoloso e rigoroso che ha riportato alla luce circa 200 abiti storici di proprietà del Comune e del liceo, realizzato in un’attività di alternanza scuola-lavoro, nella consapevolezza dell’importanza, non solo culturale, ma anche sociale, della valorizzazione e conoscenza dei beni culturali come contributo alla ricerca. Alla manifestazione sono stati presenti, tra gli altri, il capitano Marco D’Angelo comandante della Compagnia di Petilia Policastro, Francesco Meduri dirigente della Polizia di Stato, i sindaci Amedeo Nicolazzi di Petilia Policastro, Carmine Barbuto di S.Mauro Marchesato, Isabella Madia vice sindaco di Cotronei, gli assessori di Mesoraca Carceo e Stirparo, il dsga Giovanni Corabi, i dirigenti emeriti Francesco Le Pera, Franco Severini Giordano, Nicola Locanto.”Una giornata di cultura, ha detto il prefetto De Vivo, in una delle bomboniere della Calabria”, in ”una comunità laboriosa, ha aggiunto Rosanna Barbieri, con i docenti e i ragazzi che sono l’anima della scuola”, e che ha sottolineato la “delicatezza del modo in cui viene tenuto questo borgo”, dove “la scuola, ha detto Diego Bouchè, è un punto di riferimento e dove il lavoro del docente è un lavoro duro, molto spesso non riconosciuto”. Ha inviato un messaggio di saluto l’on.Dorina Bianchi, sottosegretario al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.