Quale gruppo di opposizione in seno al Consiglio comunale di Scala Coeli, denunciamo con forza l’atteggiamento irresponsabile del Sindaco Giovanni Matalone e dell’intero gruppo di maggioranza che ha disertato la prima e la seconda convocazione dell’assemblea cittadina, convocata dal presidente Justin Tursi per il primo aprile e il 2 aprile in seconda convocazione, in sessione straordinaria e aperta.
Tutto ciò costituisce un gravissimo vulnus nella vita democratica della nostra comunità, tanto più grave dal momento che all’ordine del giorno era stata posta la richiesta di discutere e determinarsi sulla opportunità di indire una consultazione popolare in merito all’ampliamento della discarica sita nel nostro territorio comunale, in contrada Pipino.
Il consiglio aperto era stato richiesto dal nostro gruppo, con nota protocollata il 13 marzo 2017. L’assenza in massa del Sindaco e dei Consiglieri di maggioranza, e dello stesso Presidente del Consiglio comunale Tursi, che dovrebbe svolgere un ruolo di garanzia per ciascun componente del consiglio e per l’assemblea tutta, ha impedito arbitrariamente ai cittadini di esprimere la loro volontà su una questione cosi importante, oltre a far nascere dubbi e perplessità.
Non ha neanche consentito di accogliere i contributi dei cittadini, degli agricoltori e di quanti sono intervenuti da fuori, primo fra tutti il deputato del M5S on. Paolo Parentela; anche dei rappresentanti dei comitati antidiscarica, dei comitati politici Rossano Pulita e Cariati Pulita, delle associazioni presenti, come Le Lampare.
Riportiamo una dichiarazione resa dall’on. Paolo Parentela, sulla sua presenza al consiglio comunale aperto di Scala Coeli. “Avrei voluto intervenire in questo consiglio comunale in cui si tratta un’importante questione ambientale, con argomenti di cui mi sto occupando da tempo nella mia attività parlamentare. La discarica sorge in un luogo dove bisognerebbe fare tutt’altro, come in questo caso. Qui c’è molta agricoltura biologica. Esiste in merito una mia proposta di legge che va verso la tutela di quest’attività. Non possono esserci impianti inquinanti nelle zone dove si pratica. I risultati di molti studi attestano che dove ci sono grandi fabbriche, i prodotti sono contaminati. L’agricoltura biologica di qualità come quella che si pratica in questa zona, è l’unica via d’uscita, perchè produce benefici alla salute e crea occupazione. La nostra idea di Paese parte dalle bonifiche e dalla tutela degli agricoltori, veri e propri ‘medici’, che con le loro coltivazioni ci proteggono dalla contaminazione dei prodotti. Tutelare tutto questo è una battaglia di civiltà. Consideratemi al vostro fianco”.