Come noto, in data 16 giugno 2012 personale della locale Squadra Mobile, interveniva in Corso Mazzini n. 76, dove era stata segnalata una rapina in danno di un grossista di gioielli. Dalle prime indagini esperite dal personale intervenuto, si appurava che verso le ore 8,45, due persone con indosso delle divise della Guardia di Finanza, simulando un controllo amministrativo, entravano all’interno del citato esercizio commerciale armati di pistole. Dopo aver minacciato le persone presenti e dopo aver colpito violentemente il titolare alla testa con il calcio della pistola, si impossessavano di un’ingente quantitativo di preziosi, dandosi a precipitosa fuga con la refurtiva a bordo di un’auto Fiat grande Punto, guidata da un complice che li attendeva in una via limitrofa al negozio. Le immediate attività investigative svolte, facevano emergere che l’autovettura era in uso un uomo, residente a Cotronei, il quale veniva rintracciato alle ore 14:00 del medesimo giorno presso l’abitazione di una sua conoscente. Sulla scorta degli ulteriori elementi di indagine raccolti, l’uomo veniva sottoposto a fermo di indiziato di delitto, poiché ritenuto responsabile del reato di rapina aggravata in concorso. Venivano altresì, individuati gli autori materiali della rapina, due persone, travestiti da finanzieri, oltre a perpetrare la rapina avevano ridotto in fin di vita il gioielliere. Il loro coinvolgimento veniva dimostrato anche da importanti spunti investigativi raccolti nella città di Massafra (TA). Il GIP emetteva quindi a loro carico un mandato di arresto europeo, atteso che risultavano detenuti nel loro paese per altri reati. Il provvedimento compendiava le risultanze investigative raccolte dalla Squadra Mobile fino a quel momento, nel corso di un’indagine durata diversi mesi, con l’ausilio di attività tecniche, dalla quale erano emersi gravi ed univoci indizi di reità a carico dei predetti cittadini rumeni. Ma il prosieguo delle investigazioni, portava alla luce un altro aspetto importantissimo: la rapina era stata organizzata dalle compagini criminali crotonesi, e veniva anche accertato il ruolo avuto nel grave fatto criminale da ognuno degli indagati. Tra di essi lo stesso uomo e un altra persona, quest’ultimo in qualità di organizzatore della rapina. Tutte le nuove risultanze investigative consentivano all’A.G. procedente di richiedere a loro carico una nuova misura cautelare in carcere, emessa in data 11 giugno 2013 dal GIP competente, puntualmente eseguita da personale della Squadra Mobile. Nella giornata di ieri la Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Catanzaro, ha emesso nei confronti di questi ultimi due, al termine del lungo iter processuale, un ordine di esecuzione per la carcerazione essendo la loro pena divenuta definitiva. I predetti, una volta rintracciati e accompagnati presso questi uffici, dopo gli adempimenti di rito, sono stati associati presso la locale Casa Circondariale.