Presenti erano anche il Console Generale d’Italia Flavio Rodilosso, il Presidente del Comites di Hannover Dott. Giuseppe Scigliano, gli imprenditori italiani Benedetto Padula ed Arcangelo Tomasello.
Questa collaborazione italiana con l’associazione Luftbrücke, è nata già da tempo perché, a finanziare con somme sostanziose questa organizzazione umanitaria, che si è specializzata nel portare in Germania bambini feriti gravi dalle zone colpite dalla guerra, farli operare e poi riportarli in patria, è proprio l’imprenditore Benedetto Padula (originario della Puglia) che poi nel tempo ha coinvolto anche gli altri italiani ognuno nel proprio ruolo.
Il Presidente dell’Associazione Dr. Mirza Dinnaji e l’avvocato Bernward Toennes che sono l’anima insieme a Padula di questa organizzazione, hanno fatto una sintesi di quanto realizzato in tutti questi anni. Circa 60 sono stati i bambini aiutati grazie soprattutto alle sponsorizzazioni di Padula.
Circa 1100 sono state le donne schiave dell’ISIS sottratte e portate in salvo, proprio una di queste è stata operata di tumore al cervello lo scorso anno ad Hannover nella Clinica International Neuroscience Institute grazie anche al prof. Vincenzo Paternò.
Attualmente cinque sono i ragazzi in IRAK in attesa di essere trasportati ed operati ma ci sono vistosi problemi per portarli in Germania in quanto questa,ha dato in gestione il rilascio del visto necessario per poter venire sul suo territorio, ad una ditta Turca (IDATA) e solo per chiedere un appuntamento i tempi sono lunghissimi ed anche costosissimi. Nel Frattempo il Dr. Dinnaji ha preso contatti con le autorità consolari italiane del luogo e ci ha comunicato che non ci sarebbero problemi per portarli in Italia. Otretutto anche i costi, specialmente per leucemia, sarebbero inferiori rispetto alla Germania.
In chiusura è arrivato anche il Prof. Vincenzo Paternò.
La riunione è finita verso le ore 20,00 ed è seguito un momento conviviale sponsorizzato dal Sig. Padula.
Come presidente del Comites di Hannover, sono veramente fiero ed orgoglioso di questi nostri connazionali che mettono in risalto un altro lato degli italiani residenti all’estero, quello di coloro che in silenzio e senza far rumore agisce in base alla propria coscienza ed interagisce con tedeschi ed irakeni per salvare vite umane o aiutarle a superare il dramma di cui sono state vittime a prescindere dal colore della pelle o dalla nazionalità.
Il compito di questo Team, tutto Italiano, è adesso di trovare strutture ospedaliere in Italia disposte ad accettare questi ragazzi per operarli a prezzi non elevati ed altresì di trovare da dormire agli accompagnatori.