Il Comitato “Noi vogliamo il Marrelli Hospital” continua a “pressare” i commissari alla sanità calabrese, Scura e Urbani, affinché guardino con maggiore attenzione alla struttura sanitaria crotonese che potrebbe rappresentare – afferma il comitato – un’eccellenza non solo per i calabresi ma anche per pazienti di altre Regioni.
Tutto questo potrà avvenire – afferma il comitato – se sarà rivisto nei confronti del Marrelli Hospital il giusto budget
“Vista l’imminente decisione in merito all’assegnazione dei tetti di spesa alle strutture private, il Comitato “Noi Vogliamo il Marrelli Hospital”, composto da dipendenti della clinica, pazienti e liberi cittadini che ritengono questa struttura sanitaria importante per tutto il territorio provinciale e regionale, sollecitano un incontro urgente con i Commissari Scura e Urbani.
Una struttura sanitaria come quella crotonese, che potrà essere un’attrazione non solo per i pazienti calabresi ma anche per tanti fuori regione, merita il giusto riconoscimento e non può essere mortificata da un’ipotesi di budget che basterebbe a tenerla aperta solo per qualche mese.
Questo è il momento del coraggio, cari commissari, è il momento di dimostrare se veramente vogliamo e possiamo fare qualcosa per calmierare l’annosa piaga della mobilità sanitaria. Il Marrelli Hospital si è impegnato ad assorbire almeno il 5% dell’attuale mobilità sanitaria, e questa è un’offerta a cui la nostra regione non può rinunciare.
Dopo oltre 10 anni, il Marrelli Hospital è la prima nuova struttura privata nata in Calabria. È frutto della caparbia e forse della follia di un imprenditore che ha rischiato tutto per mettere in piedi questo progetto, una struttura desiderata e difesa da tanti sostenitori, ma soprattutto è una struttura che può strategicamente aiutare di molto il pubblico ponendosi ad integrazione e supporto per la cura di tutte quelle patologie per le quali oggi i calabresi scelgono ospedali fuori regione.
Gentili commissari, disconosciamo le vostre reali intenzioni, ma questa volta oltre che la testa, i numeri e le statistiche, vi chiediamo di metterci il cuore. Ve lo chiedono non solo le famiglie di 300 dipendenti, ma ve lo chiedono soprattutto le famiglie di tanti pazienti e cittadini calabresi che hanno visto in questa struttura una speranza per la fine del loro calvario”.