Di solito i media nazionali ne parlano per gravi accaduti di ndrangheta, disoccupazione e quant’ altro la possa denigrare ma la storia insegna che lei stessa ha dato un nome all’ Italia intera, dove il Regno delle due Sicilie manifestava la sua sovranità, purtroppo le cose con il tempo si sono contrapposte e la voglia di poter cambiare non è mai svanita. Diversi sono i professionisti che sono nati in questo lembo di terra e si sono realizzati nel proprio settore. Alessia Catananti terza dei fratelli in famiglia, è nata e cresciuta a Gioia Tauro cittadina in provincia di Reggio Calabria dopo le scuole primarie sceglie l’ indirizzo commerciale per programmatori all’ I.T.C della stessa cittadina e si diploma. La sua volontà era quella di proseguire gli studi al conservatorio ma per diversi motivi ancora oggi non ha esaudito questo desiderio, allo stesso tempo nutre un interesse per il calcio a 5. Da teenager a donna è sempre stata fedele a “Ligabue”; nelle sue canzoni ha rivisto un sentiero della vita già percorso descritto nei minimi dettagli che rispecchia il suo modo di fare, come se la conoscessero meglio di se stessa. Dagli studi al voler fare qualcosa di concreto ”lavorando” non passò tanto, con le esigenze di ogni giorno chiunque cerca di rendersi indipendente e non di stare alla speranza che qualche manna possa cadere dal cielo. E allora può capitare che in un pomeriggio ti ritrovi a fare della spesa e facendo un salto per dare un occhiata a qualche capo d’ abbigliamento, varchi la soglia di un negozio e prima che tu accenni il saluto, un sorriso smagliante ti si propone davanti con modi gentili ti mette a tuo agio come se già ti conoscesse da sempre, se non fosse per l’uniforme da lavoro uno stenterebbe a crederci, dai lineamenti del viso la domanda verrebbe spontanea ma te sei italiana ? Eppure di cotanto splendore le radici sono tutte nostrane. C’ è chi crede che le cose avvengano per caso, chi pensa di non essere all’altezza, di certo donne in giro ce ne stanno tante ma quando alla bellezza autentica segue la classe non si può chiedere altro, una rosa non può dimorare sempre dietro una vetrina, va trapiantata e curata in altro loco senza lasciare che l’ inesorabile scorrere del tempo faccia il suo dovere.