“Dal 15 settembre 2015, quando si è svolta la Giornata nazionale dell’agricoltura, organizzata da Coldiretti a Expo – commenta Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – abbiamo verificato un percorso virtuoso condotto da Coldiretti che ha portato buoni risultati per l’agricoltura”. I diversi provvedimenti assunti e ultima la manovra per il 2017 del Governo Nazionale porta ossigeno – aggiunge – con un risparmio a vario titolo per gli imprenditori calabresi che sono oltre 35milioni di €uro annui. Ecco di cosa si tratta. Esenzione ai fini Irpef per il triennio 2017-2019 dei redditi dominicali e agrari dei terreni condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. Il provvedimento, è stato concretizzato dal Premier Matteo Renzi porterà un risparmio sicuro per il 2017,2018, 2019 e 2020. Previsto anche l’esonero contributivo triennale (2017-2019) per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, con età inferiore a 40 anni, che si iscrivono per la prima volta alla previdenza agricola nel periodo 1° gennaio – 31 dicembre 2017. L’esenzione è stata estesa anche ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali con età inferiore a 40 anni iscritti nella previdenza agricola nel 2016 e le cui aziende sono ubicate nei territori montani e nelle aree svantaggiate. Nei due anni successivi (2020-2021) l’esonero riguarderà il 66 per cento e il 50 per cento dei contributi. Grazie a questa misura – aggiunge Molinaro – i nostri giovani che si insedieranno in agricoltura con i fondi del PSR 2014-2020 risparmieranno una cifra consistente. Per quanto riguarda la zootecnia sono state innalzate per il 2017 le percentuali di compensazione IVA applicabili alla cessione degli animali vivi della specie bovina e suina. Ripristinata l’agevolazione fiscale relativa ai trasferimenti di proprietà a qualsiasi titolo di fondi rustici nei territori montani finalizzati all’arrotondamento della proprietà contadina (imposta di registro ed ipotecaria in misura fissa ed esenzione dalle imposte catastali).Per i coltivatori pensionati arriva inoltre la quattordicesima. E’ stato esteso all’agriturismo il riconoscimento per gli anni 2017 e 2018 del credito di imposta per la riqualificazione delle strutture ricettive. Aumentato lo stanziamento del programma del Mipaaf, per un importo di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019 destinato, all’incremento del fondo per il rilancio del comparto cerealicolo. Prorogato di due anni, fino al 31 dicembre 2018, anche per le imprese agricole il termine per la concessione dei finanziamenti agevolati per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature da parte delle piccole e medie imprese (la cosiddetta Nuova Sabatini). Prorogati, poi, i termini per la rivalutazione di quote e terreni da parte delle persone fisiche, confermando l’aliquota dell’8 per cento in relazione alla relativa imposta sostitutiva. Per la pesca vi è l’istituzione del fondo di solidarietà, con dotazione iniziale di 1 milione di euro per il 2017 al fine di garantire i lavoratori della pesca in caso di arresto temporaneo obbligatorio, sospensione dell’attività per condizioni metereologiche avverse e ogni altra causa non imputabile al datore di lavoro. Rimangono però – aggiunge Molinaro – questioni aperte che sono in dirittura d’arrivo quali ad esempio: l’indicazione d’origine obbligatoria in etichetta del grano. Ci attendiamo sempre di più – prosegue – un’accelerazione dei tempi legislativi ed uno snellimento dei passaggi burocratici che darebbero la possibilità alle imprese agricole di reggere la competizione. La lunghezza dell’iter legislativo spesso costituisce un problema con attese di molti giorni. “Alla luce di tutto ciò – conclude Molinaro – si rende quanto mai necessaria una riforma costituzionale, derivante dall’esito positivo del referendum, che genererà ulteriori concrete ricadute al tessuto imprenditoriale agricolo, in termini di semplificazione, trasparenza delle procedure e di rafforzamento dell’impatto delle politiche sui territori”. Continueremo con lo stesso impegno – conclude Molinaro – perché si affermino sempre più le ragioni della difesa del reddito delle imprese agricole e dell’agricoltura”.