Il Presepe vivente, quest’anno sarà allestito all’interno del castello, che, per la prima volta dopo il restauro, apre le porte al pubblico.
Il castello, era chiuso da anni per consentire i lavori di restauro e molti, soprattutto i giovani, non sono mai entrati in questa struttura, che racchiude una parte della storia di Strongoli.
In questa occasione il grande portone sarà spalancato e tutti potranno entrare per ammirare il nuovo aspetto del castello: per gli anziani sarà emozionante rivisitare e ritrovare un luogo con cui in passato, hanno avuto un rapporto familiare ed affettivo (nel castello anni fa sono vissute famiglie, e molti hanno frequentato le scuole), per i giovani sarà occasione per conoscere questo reperto del nostro patrimonio storico-artistico- culturale.
Il nostro castello, delle cui origini non si hanno notizie certe (si sa che fu ricostruito da Giustiniano nel 538 d.C.); non è grandissimo, ma nella sua piccola realtà, consente di rivivere atmosfere, sapori ed odori, di un passato in cui affondano le nostre radici cristiane. Tutti noi, almeno da piccoli, ci siamo emozionati davanti alle immagini del presepe, che ripropone ogni anno il miracolo di Dio che s’incarna.
Il Presepe Vivente ci offre l’opportunità di ritrovare quelle emozioni.
Associazioni, Amministrazione comunale, Scuola e parrocchie, si uniscono per perseguire vari obiettivi: creare comunione, allontanare dalle tentazioni di un ormai dilagante consumismo, stimolare a riflessioni profonde sul senso della vita, ricostruire il villaggio di Betlemme in uno scenario davvero suggestivo quale quello del castello, e ricreare le emozioni della nascita di Gesù per tutti, adulti e piccini.
Il castello si vestirà della luce delle fiaccole e delle lucerne; nelle stanze e nel cortile, dove saranno allestite scene in cui, adulti e bambini, si muoveranno come gli artigiani di una volta, torneranno a rompere il silenzio suoni, voci, allegria; Erode si mostrerà in tutto il suo lusso; soldati vigileranno sul vecchio selciato, che sostituisce il ponte levatoio; i Re Magi arriveranno a cavallo per portare i loro doni al Bambinello, che nascerà nella mangiatoia, posta sotto uno degli archi del cortile. Sul terrapieno pastori e pecore, attorno al fuoco,contribuiranno a far rivivere l’incanto della Notte Santa, in un ambiente semplice, genuino e fiabesco.
In piazza Castello, contemporaneamente, quasi a creare un ponte tra il passato, il presente ed il futuro, si svolgerà il mercatino dei prodotti tipici del nostro territorio.
Il 27 dicembre sarà un’occasione speciale, per valorizzare il nostro patrimonio storico e le capacità creative del nostro paese e per riscoprire significati veri, relazioni autentiche della vita di una comunità.
Breve storia del Castello di Strongoli
Il castello di Strongoli è situato sulla parte alta del colle e sovrasta la città. A pianta quadrilatera con quattro torri angolari, di cui tre similari a forma cilindrica ed una scarpata, è circondato da tre parti da precipizi mentre un fossato artificiale, ora riempito, lo separava dalla città, dalla quale vi si accedeva attraverso un ponte levatoio.
La fortificazione ha subito nei secoli numerosi rifacimenti, come si rileva dallo stile diverso delle sue torri e dai differenti sistemi di costruzione e dei materiali usati. La struttura dominante è un robusto torrione a base quadrata detta mastio, che si innalza nel mezzo della cortina rivolta verso la città. In esso si apriva la porta principale di accesso a cui si accedeva attraverso il ponte levatoio che metteva in comunicazione il piano del castello col cortile interno.
Poche sono le notizie relative alla sua costruzione ed ai rifacimenti. Strongoli fu città murata già in periodo normanno-svevo, essendo sede vescovile. Rifacimenti alle sue fortificazioni sono senz’altro avvenute durante il periodo aragonese. Il castello di proprietà baronale ebbe allora una certa importanza militare specie durante la “Congiura dei Baroni” e la discesa di Carlo VIII.
Successivamente con la conquista spagnola, tutti i castelli feudali della zona furono disarmati.
Pur presentandosi povero di forme, il castello durante il Viceregno, ebbe soprattutto la funzione di mettere al sicuro la vita del feudatario e dei suoi procuratori. Infatti più che come castello vero e proprio, servì come abitazione feudale fino a quando non fu utilizzato a tale scopo il casino di Fasana.
Usato come carcere, nei primi decenni del Settecento esso è ancora munito per far fronte al pericolo di invasione dal mare:
“Al Proc. Fiscale per non ridurre il carcere criminale del castello in nuovo carcere contro la città – 35. Per compra di polvere e palle per il castello e Fasano per l’invasione de Turchi 9:30.” (Bilancio d’Int.o ed esito che si fa il mag.co Agostino Crinofero erario della Cam.ra P.le di Strongoli dal primo 7bre 1737 per agosto 1738)