A seguito dei numerosi sbarchi succedutisi negli ultimi anni nel porto di Corigliano Calabro e su molti punti delle nostre coste meridionali, è stato svolto uno studio statistico sul fenomeno dei migranti da parte degli alunni dell’Istituto Comprensivo Erodoto della cittadina dello jonio cosentino.
Gli alunni dei corsi B ed E dell’Istituto, lavorando a classi aperte, sotto la guida dei propri docenti, hanno affrontato il tema molto diffuso e delicato dell’immigrazione e dei flussi di persone richiedenti asilo: persone che si trasferiscono dal loro Paese d’origine verso nuove terre, sperando di salvarsi dalla povertà o dalle guerre.
In Italia la rete d’accoglienza è gestita dal Ministero degli Interni.
La maggior parte di queste persone sono clandestini non registrati e di conseguenza, per sopravvivere, non avendo i documenti necessari, debbono lavorare in nero incrementando la delinquenza.
Non tutti, però, sono clandestini. Anzi, coloro che hanno avuto la possibilità di registrarsi aiutano la comunità svolgendo i lavori più umili. Inoltre, la loro presenza offre al territorio l’opportunità di un confronto culturale e di una migliore conoscenza di altre tradizioni, usi e costumi.
Dallo studio effettuato, gli alunni di Corigliano hanno potuto comprendere che chi parte per scappare dalle loro nazioni, salendo su barconi piccoli e malandati, è alla ricerca di una speranza per una nuova vita.
Molti di loro, purtroppo, non reggono il lungo e straziante viaggio, tanto che solo i più forti arrivano in buone condizioni, mentre tanti altri muoiono in mare o a causa delle condizioni igienico-sanitarie sfavorevoli.
Secondo gli alunni dell’Erodoto, per risolvere in parte questa difficile problematica, bisognerebbe porre fine a questo flusso migratorio, possibilmente con una riforma economica da attuare nei Paesi più poveri, in modo da abbassare la soglia di povertà e di incrementare in loco i posti di lavoro.
In ogni caso, queste persone meritano comunque di essere accolte nei nostri Paesi, senza essere sfruttati, aiutandoli e rispettandoli nella loro dignità, che andrebbe riservata a ogni essere umano.
E come disse Sant’Agostino: “qualsiasi evento storico, per quanto nefasto possa essere, è sempre posto su di una via che porta al positivo… ha sempre un significato costruttivo”.