SARACENA – La città vuole fare turismo tutto l’anno. La programmazione estiva, cliché e tabù tropo spesso consolidato in un’ottica strettamente stagionale, nel Borgo del Moscato passito diventa e viene vissuta, invece, come uno dei diversi momenti di un’unica proposta turistica, culturale ed identitaria di 365 giorni all’anno, 12 mesi e valida 4 stagioni. La tutela e la promozione della qualità della vita e, dunque, l’esaltazione delle produzioni tipiche e d’eccellenza rappresentano, in questa visione, pilastri istituzionali e manageriali irrinunciabili e costanti. Sintesi di un impegno ormai diffuso e condiviso. Sposa questa precisa mission anche la recente tappa a Saracena di Paola Giagulli, responsabile del presidio Slow Food del Monte Veronese di Malga (noto e antico formaggio), nonché, responsabile dell’ufficio stampa del vino veneto Bardolino. Ad accompagnarla c’era anche Filippo Maria Filippi vigneron produttore del vino bianco veneto Soave. Territorio agricolo, potenziale del Moscato Passito, albergo diffuso e centro storico. Le eccellenze di Saracena protagoniste, dunque, anche nella visita degli ospiti veneti.
Con il Moscato Passito in prima fila. Colpiti entrambi dalla bellezza della kasbah araba e dall’esposizione delle associazioni climatiche favorevoli all’agricoltura, Giagulli e Filippi sono stati guidati in tour dall’assessore alla comunicazione ed al turismo enogastronomico e del gusto Giovanni Gagliardi. “Attrarre investimenti e puntare sul nostro territorio – dichiara l’Assessore – rimane il punto fermo, i termini di metodo e di contenuto, della giunta guidata da Mario Albino Gagliardi. Dobbiamo destagionalizzare – continua – e puntare ad una programmazione che veda ancor di più città e territorio protagonisti 365 giorni l’anno. Dobbiamo raggiungere questo obiettivo e per farlo occorre l’aiuto di tutti. Serve una inversione di tendenza forte – conclude Gagliardi – per superare, in termini di comunicazione, appeal ed incoming, i confini regionali e nazionali”.