“Sono partiti i lavori nell’area archeologica ‘La Lustra’ di Scandale” ad annunciarlo è il sindaco Iginio Pingitore. “L’opera è finanziata con un contributo di 250.000 euro attraverso i fondi feser 2007-2013 asse V risorse naturali e turismo sostenibile. Il nostro auspicio è che durante gli scavi si possono rinvenire importanti reperti di grande valenza storica. Appena terminati i lavori l’intera area sarà custodita dal personale di “Calabria Verde”, con quest’ultima stipuleremo una convenzione che da qualche giorno abbiamo deliberato la volontà in giunta comunale”.
L’AREA ARCHEOLOGICA – L’area archeologica in località “La Lustra” è collocata lungo la strada interpoderale che collega Scandale alla frazione di Corazzo. Di straordinaria suggestione la vista panoramica che si osserva dal sito, poiché da esso si ha un controllo generale di tutto il contesto ambientale circostante: a Nord le vallate che scendono fino al fiume Neto, ad Est il tavolato del Marchesato che scende fino al mare.
I PRIMI SCAVI – Gli scavi effettuati da volontari del GALES e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabri hanno messo in luce i resti di ambienti appartenenti ad una fattoria ellenistica in parte intaccata dai lavori di costruzione della strada interpoderale nei primi anni ’90. All’interno della struttura, sono stati rinvenuti diversi materiali tra i quali frammenti di ceramica ellenistica, orli decorati riconducibili a grandi contenitori usati per conservare le granaglie, monete, numerosi pesi da telaio contrassegnati e di diverse forme, che documentano come nel sito fossero praticate attività di lavorazione tessile (tipicamente femminile), e di stoccaggio di prodotti agricoli. I reperti sono databili a partire dal IV sec. a.C., quindi riferibili al periodo brettio.
GLI OBIETTIVI – Il Comune di Scandale, in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Calabria, ha previsto per l’area archeologica in Loc. “La Lustra”, una serie di azioni, in fase di progettazione, necessarie per definire, conservare e gestire l’attuale area archeologica. Il progetto ha come obbiettivo la conservazione e la valorizzazione dell’area, ma anche quello di avvalersi delle evidenti interrelazioni con il territorio circostante per promuovere occasioni turistico-culturali ed educative, che possono risultare produttive sotto ogni aspetto per l’intero territorio.
GLI INTERVENTI – L’intervento consiste nel completamento delle indagini archeologiche finalizzate alla continuità del complesso abitativo di età ellenistica, già indagato nella campagna scavi condotta nel 2008. Lo scavo, il restauro e la valorizzazione del complesso, che copre un’ area di circa 9000 mq, offre al pubblico una visione più unitaria e articolata del sito e, contestualmente, restituisce dati importanti per la conoscenza del territorio. Il progetto, pertanto, si articola in operazioni che concernono la pulizia e il restauro delle strutture già in sito e il completamento delle indagini archeologiche; successiva recinzione, musealizzazione dell’area attraverso la sistemazione dell’accessibilità (passerelle e percorsi di visita attrezzati, privi di barriere architettoniche); realizzazione di apparati didattici (pannelli informativi); servizi per i visitatori (illuminazione, bagni, biglietteria, parcheggi e aree verdi).
sprecate soldi per trovare assolutamente niente pensate piuttosto a costruire una strada decente per collegare scandale a crotone perchè è una vergogna .
Questa scoperta è l’ulteriore prova provata di ciò che ripeto da tempo e cioè che la calabria è il più grande sito archeologico del mondo.In questa regione non c’è città o paese in cui,ad ogni piè sospinto,non si scopre qualcosa che riguarda il suo illustre passato.L’archeologìa,le bellezze naturalistiche e paesaggistiche,i mari,i borghi antichi,le eccellenze enogastronomiche e tanto altro ancora,dovrebbero essere il volano per uno sviluppo vero e duraturo di questa terra meravigliosa,basta volerlo…ma la politica vuole?me lo chiedo da tempo immemorabile…ai posteri…saluti