ROSSANO – Discariche abusive di amianto. Terminate le procedure di rimozione. Bonificati i siti dal materiale altamente nocivo e pericoloso, rinvenuto in diverse località del territorio comunale. In poco più di una settimana sono state raccolte più di sei tonnellate di lastre di eternit. Il Comune di accolla il costo dello smaltimento, circa 6mila euro. Intensificati i controlli da parte degli uomini dell’assessorato all’ambiente e della Polizia Municipale. Sifonetti: “Importante battaglia di civiltà a tutela dell’ambiente”. È quanto rendono noto gli uffici comunali dell’ambiente che hanno appena ultimato le opere di bonifica e le operazioni di smaltimento. Soddisfatto il Sindaco Giuseppe Antoniotti che afferma: “Nonostante le ristrettezze economiche siamo riusciti a provvedere in tempi molto ristretti alla bonifica delle aree colpite. Sia chiaro che per combattere fino in fondo questo grave fenomeno di inquinamento serve il contributo di tutti”. “Il nostro impegno sarà sempre maggiore – dichiara Sifonetti – in questa che consideriamo una importantissima battaglia di civiltà. I controlli saranno serrati su tutto il territorio, grazie all’impegno degli operai comunali, degli agenti della PM, con l’auspicio di una grande sinergia con tutte le forze dell’ordine.
Impegnarsi ed investire sulla green economy – conclude – significa, in premessa, non lesinare sforzi e risorse per tutelare l’ambiente che ci circonda”. L’opera di bonifica delle lastre di eternit, avviata nei giorni scorsi e terminata ieri, martedì 3 luglio, è stata eseguita nelle contrade Zagaria, Piana dei venti, Maviglia S.Bartolomeo, Pirro Malena, Piragineti, Galderate, Amica e Zolfara. Sono state raccolte circa sei tonnellate (pari a 600 metri cubi) di materiale altamente nocivo, che sarà smaltito a Matera. Il costo, particolarmente elevato, previsto per questo materiale è di 1 euro al chilo, per un totale di circa seimila euro, che saranno pagati dal Comune anziché dai trasgressori. Ricordiamo che l’abbandono illegale di rifiuti pericolosi è un reato penale, contemplato dall’art.137 Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e prevede l’arresto da 6 mesi a 2 anni e con sanzioni da 3.000 a 30.000 euro. Segnalazioni e denunce, anche anonime, da parte dei cittadini, su eventuali soprusi o abbandoni illeciti di materiale pericoloso, possono essere inoltrate alle autorità giudiziarie competenti o agli uffici comunali.