L’associazione Libera presieduta da Maria Concetta Mazziotti, sui campi confiscati di Cirò, dove i giovani provenienti dalla provincia di Torino hanno lavorato sui circa 10 ettari di terreni confiscati , oggi gestiti dalla cooperativa sociale Terre Joniche. In particolare uno di questi necessita di interventi per la messa in sicurezza attraverso la realizzazione di una recinzione. Si tratta della parte più piccola rispetto alle estensioni di coltivi ubicati nel comune di Isola di Capo Rizzuto, ma ha una grande valenza socio-culturale il valore simbolico di questa confisca su un clan di mafia che da tantissimi anni agisce praticamente indisturbato attraverso il controllo quasi capillare dell’economia locale, soprattutto sul limitrofo comune di Cirò Marina. Il campo a Cirò ha l’obiettivo di sostenere la cooperativa Terre Joniche – Libera Terra che gestisce terreni confiscati nel crotonese. Il gruppo sarà ospitato presso l’Istituto Suore Francescane S.Antonio ubicato nel centro storico di Cirò. Si tratta di una struttura che ha già ospitato i campi nel corso degli anni grazie alla grande disponibilità e collaborazione delle Suore Francescane. La mattina i volontari si trasferiranno sul terreno confiscato per i lavori e nel pomeriggio si svolgeranno le attività formative, incontri e testimonianze. Non mancheranno momenti di svago al mare e visite guidate al territorio. La maggior parte delle giornate si divideranno tra i lavori sui beni confiscati al mattino e attività formative, testimonianze, cineforum, visite guidate, e incontri istituzionali nel pomeriggio. Normalmente la giornata inizia al mattino presto, per evitare le ore più calde, e si lavora dalle 7.00 alle 11.00. Nel pomeriggio le attività formative iniziano alle ore 16.30 fino alle 19.00. Venerdi e sabato e’ stato dedicato alla visita del borgo storico di Cirò, il Museo Civico archeologico ubicato in un bene confiscato, il museo dedicato a Luigi Lilio, a Giano Lacinio oltre al museo della civiltà contadina. I giovani di Libera sono stati molto interessati alla storia alla cultura all’archeologia e architettura dei beni sparsi per l’antico borgo, come le chiese, il castello e i musei ma anche all’enogastronomia e alla cucina locale. I giovani oggi dopo una settimana di lavoro ritorneranno nella loro Torino entusiasti per il lavoro che hanno svolto e per le nuove conoscenze che hanno appreso.