Nella mattinata di oggi i Carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Cirò Marina, notificavano a 10 persone, tra dipendenti e funzionari comunali, l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, emesso dalla procura della repubblica di Crotone che li ha indagati per i truffa aggravata e continuata ai danni dell’ente pubblico. Le indagini condotte dai Carabinieri e dirette dal Sost. Proc. dott. Ivan Barlafante, hanno avuto inizio nel mese di gennaio scorso, tenendo sotto controllo diversi dipendenti comunali, notati in tutte le ore del giorno in giro per le vie cittadine ed anche fuori dal centro urbano, in orari tipicamente d’ufficio.
SPESE, PASSEGGIO E VISITE – I militari del nucleo operativo davano inizio a mirati pedinamenti, anche con l’uso di telecamere appositamente installate nei pressi degli ingressi comunali e nelle immediate vicinanze dell’apparecchio marca presenze, riuscendo ad avere conferma dei loro sospetti; infatti riuscivano a sorprendere alcuni dipendenti intenti nelle più varie attività private, durante l’orario di servizio, quali: fare commissioni e compere presso esercizi commerciali e presso il mercato rionale, anche con i propri coniugi; recarsi presso autofficine e gommisti per riparare le autovetture in uso alla famiglia; recarsi presso diversi locali pubblici, dove rimanevano a colloquiare per lungo tempo; andare passeggio in macchina per il paese; coadiuvare i famigliari nella conduzione di attività commerciali; recarsi in campagna e/o presso la casa al mare per occuparsi di giardini e orti; recarsi a far visita a defunti; sottoporsi a visite specialistiche.
RITARDI – Fortunatamente non veniva riscontrato il tanto diffuso malcostume della “timbratura multipla”, ma al contrario emerge un caso eclatante di un dipendente che ometteva di badgiare la presa ed il termine servizio da diversi mesi, intraprendendo sistematicamente il suo turno di lavoro con ampio ritardo. L’attività svolta dall’Arma, non solo colpisce gli assenteisti, ma soprattutto tutela gli onesti lavoratori che continuamente subiscono i soprusi dei cosiddetti “furbi”.
Un mal costume tutto italiano che non risparmia nemmeno la nostra Città, speriamo che ora nessuno continui con questi atteggiamenti irrispettosi verso la comunità, siamo noi cittadini a pagare queste persone e non è ammissibile che stiano lontano dal posto di lavoro, ricevono lo stipendio per mettersi a disposizione della cittadinanza e non per gironzolare a desta e a manca.