Il sole della Calabria splende nel cielo di Sala Baganza e illumina d’immenso la festa organizzata venerdì 1 e sabato 2 luglio dall’associazione “Calabria & Friends”, che ha visto impegnati oltre cento volontari nel preparare accuratamente l’”Estate Calabrese”. Un appuntamento dove, in un concerto di suoni, sapori e allegria, si possono incontrare amici d’infanzia di cui si è persa memoria, perché lontani nello spazio e nel tempo. Un bel ritrovarsi, come d’incanto, in un’atmosfera suggestiva, col rispolvero di ricordi sbiaditi che riaffiorano con il sussulto del tempo ritrovato, nella piena condivisione di una festa della gastronomia e della solidarietà, con la quale i miei concittadini di Sala, Collecchio e Felino riescono a coinvolgere ogni anno migliaia di persone, provenienti da vari centri dell’Emilia e della Lombardia. Questo evento, ormai consolidato nel tempo, nel suo significato più profondo si traduce in un atto di generosità da parte della comunità cutrese a favore di alcune situazioni di sofferenza riscontrabili nel comprensorio parmense e delinea la reale fisionomia di una collettività che, per scelta di vita, ha lasciato la propria terra con un bagaglio pieno di valori fondati sul lavoro, sulla famiglia e nel saper guardare verso gli altri.
Ecco perché non si può accettare l’idea che un’intera comunità venga etichettata con riferimenti oltraggiosi, che amplificano a dimensione collettiva le imputazioni riferibili a singole persone. L’identità di un popolo sta nel suo Dna, si esprime nel suo agire complessivo e non può essere scalfita da considerazioni generalizzate e offensive. La straordinaria iniziativa di solidarietà che si realizza annualmente a Sala Baganza rende l’idea dell’agire dignitoso che caratterizza questa gente del sud e dell’operosità che essa ha saputo concretizzare nel cuore dell’Emilia. Un saper guardare al reparto di Oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Maggiore di Parma, ai traumatizzati da incidenti stradali in cura presso la Casa Azzurra di Corcagnano, alla Pubblica Assistenza di Collecchio e in altre direzioni di indirizzo locale, come gesto esemplare di riconoscenza verso questo territorio per l’accoglienza ricevuta e le opportunità lavorative riscontrate.
Un significativo gesto di beneficenza, col ricavato delle due serate di festa, a riprova della crescita collettiva di una comunità che ha saputo creare legami con la cultura locale, fondata sulla pratica dell’inclusione, dell’integrazione e dell’associazionismo diffuso, traendone nuova linfa e acquisendo la consuetudine di investire le proprie energie verso lodevoli azioni di volontariato e di solidarietà. La notte del 2 luglio, sotto il cielo di Sala Baganza, in provincia di Parma, nonostante l’amarezza per la sconfitta dell’Italia ai calci di rigore, tra l’effetto visivo dei fuochi d’artificio e la riproposizione dei motivi di Rino Gaetano, il popolo dei partecipanti ha potuto assistere allo spettacolo del cuore della Calabria che batte per i bambini malati. In questo concerto di festa largamente partecipato, orchestrato lontano dalla Calabria, ho colto il volto del mia città e ho visto palpitare la consistenza di tanti valori che trasudano da una terra pervasa dall’emorragia delle partenze, che ha disseminato dappertutto i suoi figli. Ho avvertito il lamento del mio paese natio che, nell’incertezza del domani, non riesce a porre freno all’esodo di tante intelligenze ed energie lavorative, ma rimane fiducioso che esse ne sapranno trasferire sempre e ovunque una buona immagine.
Michele Salerno
Parma
L’articolo delinea in modo chiaro la solidarietà dei calabresi, la nobiltà d’animo che li caratterizza, … valori alti che scavalcano il senso di appartenenza. Non solo emigranti, ma cittadini emiliani che con piacere non dimenticano le loro origini.