CRUCOLI TORRETTA– D’altronde, visto il disprezzo che tutt’oggi subisce la natura da parte di gente evidentemente senza morale (peggio ancora, senza scrupoli) che crea discariche dove meglio crede (fiumi, torrenti, spiagge, boschi…), e soprattutto alla luce di numerosi sopralluoghi effettuati in questi mesi dagli stessi volontari dell’associazione crucolese, non poteva essere altrimenti. Fortuna vuole, ironia della sorte, che le barriere soffolte realizzate di fronte al centro abitato di Torretta a protezione della spiaggia dalla costante erosione marina degli ultimi anni, abbiano bloccato anche tutto ciò che nel tempo è stato trasportato dalle correnti provenienti dalle foci dei torrenti o di Fiume Nicà che dista a pochi chilometri dalla nostra frazione. Tutta roba che invece di andare in discarica, secondo le leggi vigenti, è stata abbandonata qua e là per poi essere ritrovata, in una calda e bellissima mattinata d’estate, a ridosso delle scogliere sommerse. Muniti di tutto il necessario, con una barca per il trasporto verso la spiaggia ed un automezzo (messo a disposizione dal Comune), i volenterosi uomini della Prociv Crucoli si sono presentati di prima mattina, domenica, sul posto individuato per svolgere le operazioni, nei pressi del Lido Brutium, reputato comodo e agibile per le operazioni di sbarco del materiale e per il conseguente trasporto sul camion.
A mettersi in moto per primi, ovviamente, i tre sub, Francesco Bruno, Alessio De Franco e Ciro Tarantino, muniti di tutto punto per l’opera che poi è risultata quella più faticosa, l’immersione e la rimozione dei rifiuti, per la maggior parte bloccati dalla stessa sabbia del fondale. Sulla barca tre operatori che, anche con l’ausilio di resistenti funi, hanno tirato a bordo tutto ciò che veniva man mano trovato in acqua. Quindi il trasporto a riva, dove una squadra di altri volontari riponevano il tutto sull’automezzo comunale, costretto a fare più di un viaggio verso un’area stabilita per il momentaneo deposito dei materiali da destinare poi in discarica. A questo proposito è emblematico come lo pneumatico la faccia da padrone tra i rifiuti abbandonati senza criterio: ben 57 sono stati trovati sul fondale, di tutte le dimensioni e di tutte le tipologie, in alcuni casi faticosissimo rimuoverli dall’insabbiamento, come quelli per automezzi pesanti trovati anche sulla spiaggia di “ficodindia” per i quali è stato necessario spalare un bel po’ di sabbia. Ma sulla citata discarica a “cielo sommerso” non sono mancati particolari oggetti in plastica, come pezzi di tubazioni per irrigazione, per impianti idraulici e persino per scarichi fognari, e poi reti metalliche da carpenteria, pericolose lastre ed oggetti di ferro arrugginiti, uno scaldabagno, una bombola per il gas domestico, cime da ormeggio, reti da pesca, sedie da spiaggia, pezzi di elettrodomestici, pezzi di eternit e persino, udite udite, una carcassa di scooter, modello Vespa (!!!).
Doveroso elencare le persone che hanno rinunciato ad una caldissima domenica di mare o in famiglia per dare un segnale di civiltà e di interesse verso un bene prezioso come è il nostro azzurro mare: oltre ai tre esperti subacquei, erano presenti, per la Prociv, il presidente Domenico Campana, il vice presidente Domenico Acri, i dirigenti Domenico Basile, Annunziato Esposito, i volontari Vincenzo Parrilla, Francesco Ioverno, Salvatore Santoro, Mario Forciniti, Federico Panza, Rocco Aiello, Aldo Flotta, il giornalista del Crotonese, Giuseppe Pipita (unico cittadino ad avere sposato la causa), mentre per conto del Comune di Crucoli ha provveduto alla logistica il vice comandante della Polizia Municipale, Arcangelo Coppola. Alla fine, comunque, la grande soddisfazione per tutti i partecipanti, di avere svolto, per il nostro splendido mare, un’opera di pulizia che non ha prezzo, e che si spera scuota le coscienze di tutti, cittadini soprattutto, affinché il rispetto per l’ambiente parta già dalla sensibilizzazione nelle scuole, nelle famiglie, nei luoghi di discussione, nelle sedi istituzionali. “Anche perché un’esperienza come quella vissuta oggi – hanno commentato alcuni rappresentanti della Prociv a fine iniziativa – lascerà un segno indelebile nel nostro fare volontariato, ma merita anche maggiore partecipazione da parte della comunità e, perché no, ripetuta nel tempo.”