Con Marco Pannella se n’è andato quello che in Italia può essere considerato l’uomo che ha dato un volto alla battaglia per i diritti civili. Ovvero ha rappresentato, per tutti noi laici, socialisti e democratici, un punto di riferimento essenziale. La sua vita, è stata una lotta quotidiana, la testimonianza di un’inesauribile produzione di idee politiche, di battaglie per un realizzato Stato di diritto. Con la sua dipartita se ne va un pezzo importante della Storia democratica di questo Paese e anche un pezzo della nostra storia personale, che per un lungo tratto ha incrociato il percorso politico (socialisti e Radicali) di Marco. Marco Pannella, l’uomo che ha affascinato: Ignazio Silone e Pier Paolo Pasolini; che stana dal suo riserbo Leonardo Sciascia, che gli dice: “Hai bussato perché sapevi che era già aperto”, e accettato di essere deputato del suo partito, e lo definisce “l’unico politico che ha il senso della legge, del diritto, della giustizia”. E’ l’uomo che ha salvato Enzo Tortora dal castello di infamie che i camorristi gli hanno cucito addosso; è l’uomo che fa ‘volare’ Domenico Modugno, colpito da un male che lo paralizza. Pannella, l’uomo dai cento e più digiuni: i primi a Parigi, con un anarchico contro la guerra in Algeria; e poi contro l’invasione sovietica della Cecoslovacchia, fino agli ultimi, drammatici, della fame e della sete, per l’amnistia e la giustizia.
L’uomo delle marce, dei sit-in, dei cento referendum. Con socialista Loris Fortuna e Antonio Baslini è il padre della legge sul divorzio. Sempre con Fortuna, Adele Faccio, Emma Bonino, Gianfranco Spadaccia, della legge che depenalizza l’aborto. E ancora: la legge che consente ai diciottenni di votare, sull’obiezione di coscienza, il nuovo diritto di famiglia, l’abolizione del vecchio regime manicomiale, la legalizzazione delle sostanze stupefacenti… Con Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, con Piero Welby per la dignità della vita e della morte; e da sempre per i diritti dei detenuti e le questioni legate alla giustizia. Anticlericale, eppure sensibilissimo alle ragioni dei credenti. Tante le battaglie per le quali sarà ricordato: da quella per il divorzio a quella per l’aborto passando per quella in favore dell’eutanasia. Senza il suo impegno in prima linea probabilmente l’Italia sarebbe oggi ancora più indietro nel lungo cammino verso una piena laicità. Cercheremo sempre di ispirarci all’insegnamento di Marco Pannella, generoso sino allo stremo purché potesse veder realizzati i suoi propositi, guidati da sentimenti di vero attaccamento ai valori della libertà moderna dell’individuo. Che la terra d’Abruzzo, dove hai scelto di riposare, ti sia lieve, vecchio, indomito leone di mille cause giuste, e per questo spesso, purtroppo, gli italiani non l’anno capito.
Rosario Villirillo
Aderente Area Socialista