La notte tra il 26 e il 27 aprile scorso, nella Valle della Loira, in Francia, zona famosissima per i vitigni che producono uno dei migliori vini del mondo, sarà per sempre ricordata per una delle peggiori gelate di sempre. Primavera inoltrata, eppure le temperature si sono spinte a -6 gradi. A differenza della grandine che colpisce piccole e ben localizzate aree, il gelo è sempre un fenomeno su vasta scala, non risparmia quasi nessuna coltura. Ecco perché gli agricoltori sono scesi implacabili nei propri vigneti, dando fondo ad antiche pratiche mai dimenticate. È stata una notte di lumi, con l’accensione di fuochi tra i filari, per cercare di aumentare la temperatura tra le viti. Si tratta di una tecnica arcaica e molto spettacolare: focolai puntiformi vengono sistematicamente dislocati nei campi creando un’immagine suggestiva e potente.