“Parlatene, parlatene, parlatene”: è stato uno degli ultimi appelli di Paolo Borsellino, rivolto ai giovani, per mettere in luce e far capire la pericolosità delle mafie, i loschi affari di una criminalità organizzata che, con violenza, espande i propri tentacoli nel tessuto economico e sociale del Paese. La straordinaria e coinvolgente testimonianza di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, è stata un vero e proprio monito per gli studenti a costruire il proprio futuro nel rispetto del bene comune, dei principi fondamentali che regolano il vivere civile e democratico, dei diritti e della dignità di ogni persona. Un successo l’iniziativa a Diamante rivolta agli studenti organizzata dall’amministrazione comunale. Parlare di ‘ndrangheta, spiegare ai giovani il perchè non conviene essere mafiosi, “mettere nella loro testa”, per dirla con le parole di Gratteri, “il dubbio , il tarlo che delinquere non conviene”, significa promuovere la voglia di futuro e di legalità.
Le parole e le immagini con cui sono stati raccontati il ruolo della ‘ndrangheta nel narcotraffico, le rotte lungo le quali il cosiddetto “oro bianco” passa dal produttore al consumatore e soprattutto il male causato dalla cocaina, vogliono rappresentare per i giovani, e lo spero davvero, un incoraggiamento al rispetto del valore più prezioso che è la vita, a non svenderla e a non optare per effimere scorciatoie che portano sempre dalla parte sbagliata. “Il principale obiettivo è la prevenzione, che si realizza con la formazione culturale, l’educazione al rispetto delle regole, interagendo con la scuola e la famiglia, ma anche assicurando la presenza delle Istituzioni in ogni contesto in cui i giovani vivono la loro quotidianità. Tutti, famiglia, scuola, istituzioni, ognuno per la propria parte, dobbiamo sentire forte la responsabilità e l’impegno di mettere in campo gli strumenti più idonei a nostra disposizione, per rafforzare il concetto di legalità e il senso dello Stato, in particolare all’interno del mondo giovanile”.